Giustenice. Sgombero intimato ad una coppia che vive in un immobile sul territorio di Giustenice, in località Scarincio. Il documento è stato emesso dal sindaco Ivano Rozzi, su segnalazione della polizia locale associata che fa saltuariamente servizio anche nel paesino della Val Maremola. Il locale è di proprietà del Comune di Pietra Ligure e non ha i requisiti di abitabilità.
Così alla coppia che attualmente vi vive è stato intimato un sgombero entro dieci giorni. Il sindaco Rozzi ha ordinato, oltre allo sgombero, la messa in sicurezza dell’immobile, che si trova in via Lodi. Ma già un’ordinanza del 2004 parlava di inagibilità del piano terra e del piano rialzato. La polizia locale alcuni giorni fa ha verbalizzato come i locali siano utilizzati a fini abitativi, ravvisando problemi igienico-sanitari.
Ad occupare l’appartamento sono Massimo G., 36 anni, e la moglie Sandra C., 40, cuneese, che è incinta. Passato burrascoso per lui, condizioni precarie di salute per lei. “E’ da un anno che aspettiamo la risposta dei servizi sociali – spiega l’uomo – Abbiamo prima dormito in spiaggia e poi messo a posto questa casa. Il vicesindaco di Giustenice ci ha detto di stare momentaneamente qua e che con il Comune di Pietra, dove mia moglie risiede, si sarebbero trovate delle soluzioni. Ma fino ad oggi non c’è stato risultato. Abbiamo ripulito questa casa e ora ci dicono che avremmo fatto bene a fare dell’altro”.
“Siamo già stati un anno in mezzo ad una spiaggia. Sto male e prendo morfina per i dolori ad una gamba. Non voglio tornare a montare una tenda in spiaggia, sotto la pioggia. Aspettiamo un aiuto dai servizi sociali, questo è l’unico appello che possiamo fare. Già danno tanto aiuto agli stranieri…” afferma la moglie.
“E’ giusto l’aiuto agli stranieri, non è questione di discriminazione, ma anche noi abbiamo bisogno di una mano – prosegue lui – Almeno ci diano un posto, un tetto sopra la testa mentre aspettiamo un alloggio popolare. E’ vero che è una casa inabitabile. Ma è abitabile stare in spiaggia? Sono quasi due anni che siamo in questa situazione. In passato ho sbagliato e ho pagato. Ora non voglio essere costretto ad occupare abusivamente un locale per evitare di andare a dormire in spiaggia con mia moglie incinta”.
“Ora abbiamo solo bisogno di trovare un posto, in attesa di una casa popolare, che ci spetta, per noi e per il figlio che arriverà” conclude la coppia.