Savona. Processo sulle tessere false del Pdl a Savona: anche Raffaella Cervetto sceglie di patteggiare. Come già avevano scelto di fare gli altri due imputati in questa vicenda, il tecnico informatico Danilo Grasso e l’ex commerciante Vittorio Piccardo, stamattina anche lei ha optato per un patteggiamento. Raffaella Cervetto, militante del Pdl, è stata condannata a sei mesi di reclusione convertiti con un anno di libertà controllata.
La vicenda delle tessere false era esplosa quando tra gli “iscritti” online del Pdl erano saltati fuori i nominativi di diversi pregiudicati, tifosi dell’Inter Club di Raffaele Uzzauto e persino storici esponenti della sinistra. Tutti, ovviamente, all’oscuro del fatto di essere inseriti negli elenchi dei supporter di Berlusconi. Nei guai, con l’accusa di trattamento illecito di dati sensibili e falso, erano finiti appunto Raffaella Cervetto, Danilo Grasso e Vittorio Piccardo.
L’inchiesta aveva preso le mosse da un esposto-denuncia di Reginaldo Vignola, il consigliere comunale Pd che si è trovato suo malgrado, insieme al figlio, iscritto come “aderente” al Pdl di Savona. Era risultato che almeno 91 persone erano state iscritte a loro insaputa al Pdl, grazie a un pagamento online (10 euro a testa) cumulativo che, tra l’altro, il regolamento del Pdl non avrebbe dovuto consentire.
Nella precedente udienza-filtro davanti al giudice De Dominicis, la posizione Raffaella Cervetto (assistita dall’avvocato Paolo Brin) era stata stralciata per errori di notifica e rinviata all’udienza di questa mattina. Il patteggiamento di Grasso e Piccardo (difesi dall’avvocato Alice Gaiero) è stato invece fissato al 10 ottobre, davanti al giudice Pisaturo.