Liguria. C’è chi ringhia e chi scondinzola, e non stiamo parlando dei quattrozampe. La metafora fa riferimento allo stato d’animo di coloro che si crucciano o, al contrario, gioiscono, di fronte alla notizia delle “porte aperte” nei ristoranti e bar italiani per gli amici più fedeli dell’uomo.
Il Ministero della Salute, infatti, ha redatto insieme a Fipe (la federazione che raggruppa i pubblici esercizi) un nuovo manuale sulle norme igienico-sanitarie per consentire l’ingresso ai cani in ristoranti, bar, negozi, pasticcerie e gelaterie. A patto che i cani siano accompagnati dal padrone con tanto di guinzaglio e museruola.
Questo, pur facendo esultare gli oltre 7 milioni di italiani che possiedono un cane, ha fatto storcere il naso ai più “conservatori”, scatenando la polemica anche su Facebook. E così, coloro che si dicono pro a prescindere devono fare slalom tra le obiezioni degli allergici, degli igienisti, e di quelli che vogliono mangiare lontano da eventuali e fastiodiosi “bau bau”.
“Io al ristorante ho incontrato più bambini maleducati che cani fastidiosi” risponde prontamente Katia che, precisa, è mamma di tre figli. A darle man forte arriva la signora Eleonora che rilancia: “Consiglio a tutti quelli che non sono d’accordo (ovviamente non gli allergici) a passare la serata chiusi in macchina con due dita di finestrino aperto mentre gli altri accettano di dividere la stanza con i cani”.
Eppure i “no” incalzano: “Io sono contro, solo per un fatto di igiene.. se fanno una sala separata come per i fumatori andrebbe meglio. Ci sono padroni educati che puliscono ed educano i loro cani, altri no” è l’obiezione di alcuni. E ancora: “Assolutamente contrario per questioni igieniche e di quiete pubblica (non ditemi ora che i cani vanno tutti d’accordo tra loro)”.
Ancor più esplicitamente Selvaggia scrive: “Io non andrò più al ristorante: fanno mille controlli igienici e rompono le scatole per una cipolla non fasciata nel frigo e poi lasciano che un cane stia in un ristorante o che entri in un panificio o pasticceria e si ‘slurpi’ i vetri. Può andar bene tutto, ma non é che possa essere carino pensare anche a chi é allergico al pelo o non vuole mangiare i peli che chiaramente volano? Oppure, diciamolo, alcuni cani sono puliti perché hanno padroni puliti, ma esistono cani sporchi e poco profumati perché i padroni sono così! A me dá fastidio! Come mi dà fastidio che facciano il bagno al mare”. E chi parla precisa di avere avuto un padrone tedesco per 14 anni. Che mangiava, però, lontano dal ristorante.