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Balon, uno sport che unisce Liguria di ponente e basso Piemonte. Petrini: “Voi liguri siete il Brasile della pallapugno”

Laigueglia. Carlo Petrini, fondatore e presidente dei Slow Food, ha ricevuto questa mattina la cittadinanza onoraria di Laigueglia.

Nell’ambito della cerimonia della consegna dell’onorificenza, Petrini ha trovato modo di parlare dei punti in comune tra la sua regione e la riviera, dove veniva da ragazzo in colonia. Tra questi c’è una sua passione sportiva, la pallapugno, disciplina da sempre nota come pallone elastico o balon, che unisce basso Piemonte e ponente ligure. In particolare, la vicina Andora ha una grande tradizione.

“E’ un’antica tradizione – spiega Petrini -. Quando si parla di Augusto Manzo e Franco Balestra, è la sintesi tra queste due aree. Balestra era un ligure dalla grandissima personalità, così come l’aveva Manzo. Quello che hanno lasciato nella pallapugno è poi continuato e continua tuttora. Io spero che questa grande scuola ligure possa continuare a vivere”.

Petrini azzarda anche un paragone ardito: “Voi liguri siete il Brasile della pallapugno, perché la passione nasce nei borghi più interni e pensare che possa svilupparsi uno sport del genere su bricchi e creste nei piccoli comuni ha quasi del miracoloso”.

Presente alla consegna della cittadinanza onoraria al fondatore e presidente di Slow Food era anche Carlo Scrivano, il quale, oltre a ricoprire il ruolo di direttore tecnico dell’Unione Provinciale Albergatori, è consigliere nazionale della Fipap, la Federazione Italiana Pallapugno.

In Liguria crescono molti validi giocatori, ma nella maggior parte dei casi vanno a giocare in Piemonte, dato che ci sono più squadre e di livello più alto. “Il problema è che siamo una terra povera, ma qui c’è tanto talento – afferma Scrivano -. C’è da dire che in questi anni la pallapugno ha ripreso campo nelle scuole, abbiamo squadre che hanno militato in Serie A, adesso abbiamo una buona Serie B, una C1 e forse i migliori giovani li abbiamo noi”.

La crisi ha ridotto il numero di squadre in tutta la Liguria. La Don Dagnino ha rinunciato alla Serie A e nelle categorie inferiori molte realtà sono scomparse. Scrivano, però, è ottimista: “Questo sport è giocato nella semplicità delle piazze, non ci voglio grandi sovrastrutture. Bastano tanta volontà, voglia di giocare e il talento dei ragazzi. L’importante è fare un piano, che stiamo predisponendo attraverso le scuole, di andare ad insegnare questo sport che è di antica tradizione ma di grandissima bellezza”.

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