Economia

Albenga: il Consiglio comunale “respinge” la Tares all’unanimità

Consiglio comunale Albenga

Albenga “respinge” la Tares. Nella seduta svoltasi ieri sera, il Consiglio comunale della città ha deciso, all’unanimità, di ritirare le tre pratiche all’ordine del giorno relative alla Tares, nel dettaglio la numero 4 (“Approvazione regolamento per l’applicazione del tributo comunale sui rifiuti e del tributo comunale sui servizi indivisibili”), la 5 (“Tributo comunale sui rifiuti e sui servizi Tares – Approvazione del piano finanziario – Anno 2013”) e la 6 (“Approvazione tariffe tributo comunale sui rifiuti e sui servizi”).

“Come molti altri comuni in tempi precedenti, erano previste all’ordine del giorno tre pratiche legate alla Tares – spiega il sindaco di Albenga Rosy Guarnieri -, ma nel pomeriggio alle ore 17, solo due ore prima dell’inizio della seduta del Consiglio, è giunta una provvidenziale comunicazione da parte di Anci, la quale ha dato notizia ai sindaci del territorio dell’approvazione, da parte delle Giunta della Commissione parlamentare competente, di un emendamento all’articolo 5 del 1544, che dà facoltà ai comuni di applicare la Tarsu 2013 con le stesse modalità dell’anno precedente”.

Il sindaco ha così concertato, con il dirigente del settore ragioneria del Comune, con l’assessore al bilancio Cristina Porro e con il presidente del Consiglio comunale Giovanni Pollio e con i capigruppo, il ritiro delle pratiche, “affinché si concluda l’iter dell’emendamento, così che la legge dia la facoltà di determinare o meno la Tares entro il 30 novembre prossimo”.

“Abbiamo accolto positivamente l’approvazione dell’emendamento, perché si tratta di una richiesta che da mesi e mesi i comuni avanzavano al Governo. Non si capiva, infatti, il perché abbandonare la Tarsu per passare alla Tares per un solo anno, in previsione della Service Tax nel 2014. Siamo consapevoli di avere compiuto un atto di grande coraggio politico, ma siamo soddisfatti di averlo fatto all’unanimità, condiviso da tutte le forze rappresentate in Consiglio. La concezione della Tares, così com’era, per un solo anno – conclude Guarnieri -, non rispondeva a nessuna esigenza partitico-politica”.

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