Albenga. “Oggi era il giorno fissato per l’udienza in Supreme Court, ma eravamo in elenco al numero 25, quindi come previsto la causa non è stata discussa. Ora restiamo in attesa di una nuova data. Qui tutto è possibile e nulla è prevedibile, così ho deciso che, per non creare inutili aspettative, pubblicherò solo notizie certe”: a scriverlo su Facebook è Marina Maurizio, la mamma di Tomaso, il ragazzo ingauno condannato in primo e secondo grado all’ergastolo insieme all’amica Elisabetta per la morte del compagno di viaggio Francesco Montis, e in carcere a Varanasi da più di tre anni.
Dopo il rinvio dello scorso 3 settembre a causa dell’assenza della pubblica accusa, si deve registrare un nuovo nulla di fatto che contribuisce a esasperare gli animi. Ma mamma Marina, con grande diplomazia, ha invitato tutti ad astenersi da commenti negativi sull’India perché non gioverebbero alla causa. E così ora si guarda al futuro sperando in un epilogo positivo.
Tomaso e Elisabetta sono accusati di aver ucciso Francesco per motivi passionali; per la difesa, si è trattato di morte naturale. Intanto la lroo odissea giudiziaria, fatta di prove discutibili e continui intoppi, potrebbe diventare un film-documentario firmato dal vincitore del David di Donatello 2011 per il migliore corto italiano per il 2011, Adriano Sforzi.