Cronaca

Rapina di Capodanno, l’indagato si difende: “Quella sera non ero a Savona, assistevo mia sorella in Francia”

tribunale Savona

Savona. “Quella sera io ero in Francia per assistere mia sorella malata. Non ero a Savona”. Si è difeso così questa mattina, davanti al giudice per le indagini preliminari, Pictor Caldaras, il romeno di 32 anni finito in manette in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare per aver rapinato una donna nella notte di Capodanno. L’uomo, che era stato identificato la scorsa settimana dalla polizia, ha quindi negato di essere stato a Savona la sera della rapina e, di conseguenza, si è detto estraneo alle accuse.

Secondo l’accusa Caldaras (assistito dall’avvocato Alfonso Ferrara), la sera del 31 dicembre scorso, aveva rapinato una donna, minacciandola dopo averle stretto il collo con una sciarpa, ed era scappato con i soldi e il cellulare della malcapitata. L’uomo era stato arrestato dopo un normale controllo degli agenti della squadra volante della Questura savonese che avevano riconosciuto il trentaduenne senza fissa dimora, destinatario appunto dell’ordinanza di custodia cautelare.

A denunciare il romeno, fornendone una precisa descrizione, era stata la stessa vittima della rapina, una signora di 67 anni, genovese, che era arrivata a Savona per festeggiare la fine dell’anno con un’amica. Per un malinteso però le due amiche non si erano incontrate e la donna si era ritrovata senza nulla da fare alla stazione Mongrifone. Qui era stata avvicinata dal romeno e aveva accettato l’invito a festeggiare Capodanno con lui ed altri amici. L’uomo però aveva accompagnato la donna in zona collinare, in un posto isolato di via alla Strà, e non ad una festa o in un locale. Poi aveva stretto una sciarpa intorno al collo della signora, minacciando di strozzarla (“dammi i soldi o ti ammazzo”), e si era fatto consegnare circa 250 euro in contanti e il telefonino. A quel punto il malvivente era fuggito facendo perdere le sue tracce.

Ad incastrare l’uomo, oltre che la testimonianza della vittima, ci sono due telefonate che lui ha fatto ad un amico con il cellulare della donna. Proprio grazie alle indagini sui tabulati, ma anche ad alcune foto segnaletiche, i poliziotti erano così risaliti a Caldaras, nei confronti del quale era stata emessa l’ordinanza di custodia cautelare. Quando era stato fermato per un controllo quindi era scattato immediato l’arresto.

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