Lettera al direttore

OSTinati Savona: “Concorso di idee… su come buttare 40 mila euro”

La politica urbanistica a Savona non è certo di ampio respiro come desidereremmo. A dirigerla è stato chiamato, dopo le dimissioni di un esperto di diritto urbanistico, come l’Avvocato Paolo Gaggero, un ex sindacalista. Visto il mestiere che ha sempre fatto, ha una visione dell’urbanistica contrattualistica, mirata soprattutto a chiudere la trattativa sul corpo di fabbrica da edificare. D’altronde questo è il mestiere che sempre ha fatto, ognuno porta la farina che ha nel sacco.

Secondo noi l’urbanistica è un’altra cosa. Prima di tutto occorre dotarsi di un piano strategico, volto a pensare lo sviluppo urbano di Savona per un periodo temporale abbastanza significativo e per un ambito territoriale adeguato, non vincolato dai soli confini amministrativi, ma esteso almeno ai Comuni del vecchio PRIS (il vecchio Piano Regolatore Intercomunale del Savonese che comprendeva le Albissole, Vado, Quiliano e Bergeggi). Questa visione è osteggiata a Palazzo Sisto, perchè legherebbe mani e piedi rispetto alla contrattazione spicciola quotidiana che è lo stile di government scelto dalla Giunta del Sindaco Professor Federico Berruti e fotografato da un PUC senza idee, che fa da sfondo al tutto. Secondo la nostra opinabile ottica, l’ennesima degenerazione la vediamo oggi, su quello che definiremmo Quer pasticciaccio brutto di Via Nizza.

Ci sono 2 chilometri e mezzo di costa dallo Scaletto Fornaci al torrente Quiliano, dove Savona confina con Vado. Un lunghissimo tratto fatto di degrado, proprietà divise, pubbliche, private e parti su cui il PUC ha già definito delle concessioni. Un distretto di trasformazione che sembra cambiare ogni giorno a seconda dei maldipancia tra le forze di maggioranza. Opposizione… non pervenuta. Dove chi dice massimo 4 piani fa la figura virtuosa dell’ambientalista (ma il risultato sarà una fila ininterrotta di palazzine che fanno diga) e chi dice 20 piani minimo ma meno edifici, passa per un servo degli speculatori.

Quelli come noi che sognano un progetto globale di ampio respiro, dove residenziale, commerciale, turistico, logistico, si integrino armoniosamente, vengono additati come provocatori visionari. Ma quello serve, di quello si ha bisogno. Ci rendiamo conto che stiamo parlando di un progetto epocale paragonabile al taglio ottocentesco di via Paleocapa e di Corso Italia? Evidentemente no. Cosa si fa invece, distraendo così l’attenzione dal punto decisivo? Si bandisce un concorsino di ideuzze per una passeggiatina ed una pistina ciclabile, partito a metà luglio con scadenza a fine agosto in una maniera da ingenerare le più perfide illazioni persino nei santi: sarà selezionato un drappello di 10 eletti, di cui solo i primi 3 saranno premiati con 40.000 euro. Un concorso, come si diceva al tempo perverso della Prima Repubblica, da 3 ascelle pelose… per via delle volpi. Per fortuna oggi quei brutti tempi sono passati e certamente sulla regolarità del bando ha vigilato l’Ordini Professionali degli Architetti. Tranquilli la correttezza procedurale è salva. Il desiderio di bellezza… un tantino meno.

La Creative Commons Community degli OSTinati

Vuoi leggere IVG.it senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.