Cronaca

Lite ed aggressione tra venditori bengalesi a Ceriale: in sette patteggiano due mesi di reclusione

Tribunale

Ceriale. Un patteggiamento per tutti gli imputati a due mesi di reclusione. Si è chiuso con questo verdetto il processo (era la continuazione di un rito per direttissima) che vedeva a giudizio sette cittadini bengalesi, tutti regolari in Italia e lavoratori, finiti in manette a metà del luglio scorso dopo una lite con due connazionali sul lungomare Diaz di Ceriale.

In aula questa mattina, prima di definire il patteggiamento, è stata anche stralciata una delle accuse contestate agli imputati: si tratta della rapina che gli era stata mossa perché, dopo l’aggressione, alle vittime era stato rubato un portafogli ed un telefono. Per il gruppo sono rimaste in piedi le accuse di rissa e lesioni.

Secondo quanto ricostruito la violenta lite si era scatenata sul lungomare di Ceriale, all’altezza dell’albergo Moresco, quando i sette, tutti venditori ambulanti e di età compresa tra i 24 e i 44 anni, si erano scagliati contro un collega di 35 anni che si era posizionato vicino a loro. Ad accendere il diverbio probabilmente era stato un problema di “concorrenza”. Fatto sta che dalle parole, nel giro di poco, i venditori bengalesi erano passati ai fatti ed avevano colpito il connazionale con calci e pugni, provocandogli ferite al volto, alle braccia e al torace, giudicate guaribili in venti giorni dai medici dell’ospedale Santa Corona di Pietra Ligure. Un altro trentacinquenne bengalese, amico della vittima, era intervenuto per difenderlo, ma aveva finito per essere aggredito a sua volta. Assistendo alla scena dei passanti avevano allertato i carabinieri che erano intervenuti.

Nel frattempo gli aggressori si erano allontanati, ma erano stati rintracciati nel giro di poco: tre a poche centinaia di metri dal luogo della rissa, gli altri quattro nella loro abitazione cerialese dove si erano già nascosti.

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