Cronaca

Forno crematorio, “Amici di Beppe Grillo”: “‘Comitato oscuro’ è chi prende decisioni in barba alla volontà dei cittadini”

comitato contro forno crematorio

Albenga. Anche il gruppo “Amici di Beppe Grillo” di Albenga interviene in merito alle polemiche legate al progetto del forno crematorio e all’affidamento ai privati della gestione dei cimiteri comunali. “Un’iniziativa – dicono – che i nostri amministratori vogliono imporre senza se e senza ma”.

“Il sindaco Guarnieri, dimenticando forse una preposizione, definisce il gruppo degli oppositori ‘comitato oscuro’ – si legge in una nota del gruppo – Forse però avrebbe fatto meglio a scrivere ‘comitato all’oscuro’, di tutto, aggiungeremmo noi. Infatti è davvero ridicolo dirsi disponibile e aperta al dialogo quando la procedura di dialogo con i cittadini, che per un’opera di tale portata dura anche diversi mesi, è stata totalmente tralasciata e anzi, la delibera di approvazione del progetto è arrivata silenziosa e inaspettata alla vigilia di Ferragosto, con una dinamica che sarebbe andata bene per una deliberazione banalissima come quella per l’acquisto di cancelleria o affini e non per un progetto che coinvolge l’intera cittadinanza, sia per i suoi risvolti emotivi che per quelli economici”.

E ancora: “Avete presente quando un vostro vicino di casa senza dirvi nulla tira su dalla sera alla mattina un bel muro di cinta alto 10 metri? Hai voglia poi a lamentarti! Ecco, la questione del forno crematorio e della gestione dei cimiteri è stata gestita dai nostri amministratori esattamente nello stesso modo e sfortunamente, questo non è che l’ultimo di tanti altri atti che l’amministazione ingauna, in barba ai cittadini, ha gestito con sprezzante tracotanza. Viene da chiedersi perchè il Comune abbia agito così. L’esperienza insegna che l’assenza di trasparenza nasconda quasi sempre una minaccia e in questo caso, tutto è stato gestito in maniera davvero torbida”.

“Oltre all’assenza di comunicazione e quindi di trasparenza, un altro punto fondamentale da prendere in considerazione è quello economico – continuano gli “Amici di Beppe Grillo” – In un’epoca dove ogni azione del Pubblico pare impossibile a causa del famigerato ‘patto di stabilità’, la costruzione di un forno crematorio, che farebbe incamerare ai privati il 100% degli introiti, fa davvero rabbia. In un suo intervento il sindaco, in maniera molto confusa, pare affermare che il M5S voglia favorire per qualche non precisato motivo il forno crematorio di Savona a discapito di quello di Albenga. Precisando che il Movimento 5 Stelle di Savona non è mai entrato nel merito della questione ingauna, questa affermazione fa sorridere, perchè dicendo questo, il nostro Illustrissimo Sindaco pare non essere al corrente che l’ara crematoria di Savona venga presa a modello, in quanto totalmente pubblica e pertanto i 500 euro circa che vengono pagati per cremare una salma, vengono interamente incamerati dalle casse del Comune, per un valore di centinaia di migliaia di euro ogni anno e nonostante il ‘patto di stabilità’ che tanto angustia gli albenganesi, lo stesso Comune di Savona ha deliberato in questi giorni la costruzione di un nuovo forno, da costruirsi di fianco a quelli storici, che sono installati nello stesso luogo da più di cent’anni”.

“Non si capisce come un sindaco, persona di istituzioni, rappresentante di tutti i cittadini, possa trattare con tale sufficienza e superiorità delle persone che si sono macchiate dell’onta della contestazione per una scelta che li coinvolge direttamente – si legge sempre nella nota – Con attacchi senza contegno, a volte anche personali e diretti, si cerca di screditare prima la persona e poi l’operato di concittadini che urlano indignati contro un progetto piovuto dal cielo, dietro la gentile proposta dei ‘cavalieri buoni’ una calda mattina di agosto, senza il minimo coinvolgimento, senza aver indetto una assemblea pubblica per discutere, civilmente ed in modo costruttivo, dell’ubicazione del forno che condizionerebbe sicuramente la vita futura della frazione albenganese”.

“Come meet up e cittadini vorremmo chiedere cose semplici, come: a livello economico cosa guadagnerebbe il singolo cittadino? Qualche d’uno, nella fretta , ha per caso calcolato il possibile danno economico che il tessuto agricolo di Leca potrebbe subire? Il calo inevitabile di vendite legate alla presenza del forno ad un passo da piantine e verdure? Il Comune, che parla trionfalmente di un’opera a costo zero, sa quel che dice? se la convenzione terminasse dopo 30 anni cosa rimarrebbe del forno?? un rudere da abbattere e regalare forse ad altri privati? Quale vantaggio economico trarrebbe il comune? Cedere ai privati un’area per permettere loro la costruzione di un’impresa molto lucrosa in cambio della gestione dei cimiteri e la costruzione di 40 edicole funerarie non pare proprio una equazione bilanciata. Anzi. Si parla centinaia di migliaia di euro l’anno che andrebbero nelle tasche dei privati senza che il comune tragga nulla da questo”.

“Se a Savona è pubblico e funziona così bene da essere addirittura potenziato per supplire come ha sempre fatto alle necessità della nostra provincia e non solo, se il forno di Albenga non lo vuole buona parte dei residenti, se questa operazione non fa entrare nemmeno un euro nelle casse del Comune, perchè vogliono costruirlo? Se vogliamo fare gli ingenui, viene quasi da pensare che ci possano essere degli interessi non dichiarati dietro a tutto questo, infatti quello del caro estinto e della gestione cimiteriale, sono i business più lucrativi di sempre. E’ inutile accusare l’uno o l’altro di campanilismi o di fare polemiche immotivate quando sono i numeri a parlare” continuano dal meetup ingauno.

“In questi giorni sono stati diversi i Comuni in Provincia di Savona a dimostrarsi disponibili a togliere la patata bollente ad Albenga, dichiarandosi pronti ad ospitare un forno crematorio. Visto il modo maldestro di gestire la questione da parte del Comune di Albenga, se noi fossimo gli imprenditori coinvolti nell’affare, non ci penseremmo due volte a fare dietro-front e ad andare da un’altra parte”.

“Sabato il nostro gruppo ha organizzato in collaborazione con il Comitato di Leca il banchetto in piazza del Popolo, raccogliendo centinaia di firme, un risultato eccezionale che ci ha dato il polso di una cittadinanza stanca di soprusi e malgoverno. Se in futuro si vorrà usare di nuovo il termine ‘comitato oscuro’, preghiamo il nostro Sindaco di fare un po’ più d’attenzione o altrimenti rischia che di far cadere i lettori in confusione: infatti non si può certamente definire oscuro un comitato composto da cittadini che alla luce del sole manifestano con entusiasmo il loro dissenso, ma bensì è un termine che cade a pennello per definire coloro che, asserragliati nei loro uffici, prendono decisioni a discapito di chi dovrebbero tutelare. Rispondendo, in conclusione, all’apertura del Sindaco Guarnieri circa il possibile incontro, rimaniamo in trepidante attesa di una data, entro brevissimo tempo ovviamente, per un incontro pubblico in cui confrontarsi civilmente” conclude la nota.

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