Economia

Aumento dell’Iva e rincari, Bertino (Confcommercio): “Una mazzata dopo la ripresa di fiducia nei consumi”

Vincenzo Bertino

Savona. “Gli ultimi sondaggi che abbiamo fatto accennavano ad una ripresa della fiducia nei consumi e, ora, da Roma tornano a infliggerci una mazzata”. E’ il commento di Vincenzo Bertino, presidente di Confcommercio Savona, all’aumento dell’Iva che scatterà da domani e all’ondata di rincari.

“La posizione di Confcommercio è sempre la stessa: quest’altra ‘botta’ avrà un solo risultato, cioè scoraggiare l’economia – prosegue – I consumi erano già stagnanti, ma negli ultimi mesi è tornata la fiducia. Con questa stangata si torna da capo. Ci preoccupa il fatto che i parlamentari, delegati dalla sovranità popolare, stiano scherzando con il fuoco… è una vergogna vera questo personalismo della politica, mentre ci lasciano qui a vedere le nostre fatiche andar perse…”.

Domani scatta l’aumento dell’Iva dal 21 al 22%. Una stangata che potrebbe pesare per 349 euro a famiglia all’anno. Senza contare gli arrotondamenti dei listini e l’aumento dei prezzi dei prodotti trasportati. Si teme – come sempre nelle ondate di rincari – una nuova ecatombe nel commercio. E l’effetto dell’incremento dell’Iva sarà anche quello di impennare il prezzo della benzina, che salirà di circa 1,5 cent euro/litro, quello del diesel di 1,4 ed il Gpl di 0,7 cent.

“Siamo stati alle tre giorni della Conferenza di Sistema di Confcommercio e 600 persone hanno detto con un’unica voce: no ad affossare il Paese. La provincia di Savona può e deve vivere di terziario; il nostro compito è quello di gestire i grandi cambiamenti, ma dobbiamo essere messi nelle condizioni per farlo” conclude Bertino.

Per Confcommercio si amplificherebbe la già drammatica situazione dei consumi che, dopo aver chiuso il 2012 a -4,3%, chiuderà, senza interventi, anche quest’anno in negativo a -2,4%. L’incremento dell’Iva, che si tradurrebbe in una riduzione dei consumi dello 0,1% a parità di altre condizioni, andrebbe a incider negativamente sulle spese del mese di dicembre e quindi delle festività, momento nel quale, invece, potrebbero concretizzarsi finalmente gli auspicati segnali di ripresa.

In una situazione – prosegue l’analisi di Confcommercio – in cui l’inflazione è sostanzialmente sotto controllo, si avrebbe un incremento dei prezzi tra ottobre e novembre di circa lo 0,4%, il cosiddetto “effetto scalino”, con inevitabili effetti di trascinamento anche nel 2014; il 2012, in termini di caduta dei consumi, è stato l’anno peggiore della storia repubblicana; un fatto dovuto anche all’incremento dell’Iva avvenuto a metà settembre 2011. “Perché ripetere lo stesso errore dal primo ottobre?” si chiede l’organizzazione rappresentativa del commercio.

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