Cronaca

Chiusura serali a Savona, gli studenti chiedono incontro con il Prefetto: per salvare i corsi in campo anche gli ex alunni

studenti, corsi serali

Savona. Dopo l’esposto in Procura e le mancate risposte dagli uffici scolastici regionali ecco la richiesta di un incontro con il Prefetto. Gli studenti delle scuole serali di Savona, che quest’anno rischiano di vedere cancellati i loro corsi, non fermano la loro battaglia per vedersi riconosciuto il diritto allo studio. Ieri, attraverso una lettera, circa una ventina di iscritti alle classi che non hanno ricevuto la concessione ad essere formate per il prossimo anno (ovvero quelle del terzo e quarto degli istituti savonesi “Alberti”, “Boselli” e “Ferraris”), hanno chiesto di essere ricevuti in Prefettura.

“Vista l’incipienza dell’inizio dell’anno scolastico e l’assenza di alcuna risposta da parte degli uffici scolastici regionali e provinciali, ci troviamo costretti a rivolgersi a Sua Eccellenza per chiederle un incontro, in quanto non ci viene data la possibilità di frequentare i corsi serali per ottenere il diploma di scuola secondaria superiore come Periti e Geometri” il contenuto del messaggio al Prefetto.

In passato le mobilitazioni per salvare le classi del polo serale savonese hanno dato buoni frutti, la speranza è che anche stavolta possa essere così. Per supportare questa battaglia sono scesi in campo anche molti ex alunni dei corsi serali di Savona che, raccontando la loro esperienza, hanno voluto ribadire l’importanza di queste scuole per la loro crescita professionale, ma anche umana.

Tra di loro figurano anche nomi “illustri” come quello di Daniele Tissone, ora sostituto Commissario della Polizia di Stato, che, dopo essersi diplomato all’Itis serale, si è laureato ed è poi stato nominato segretario generale della Silp Cgil. Poi c’è chi, come Marco, grazie al diploma ottenuto ai corsi serali è riuscito ad ottonere una promozione. L’ex allievo, che lavoro sulle piattaforme di perforazione petrolifera, è passato dalla qualifica di capo della manutenzione a quella di ufficiale di bordo.

“Sospendere le ore per le scuole serali significa rendere ancora una volta possibile una violenza su persone umili che, come me, con tanto sacrificio vogliono darsi la possibilità di realizzazare una parte della messa da parte a suo tempo per svariati motivi”. A descrivere quello che si prova nel veder sparire la possibilità di concludere il proprio percorso di studi una volta ricominciato è Claudia, ex alunna dell’Itis che si è diplomata nel 2012, all’età di 42 anni.

“Parlo di me come se stessi parlando per tuttti coloro che, in quest’anno, non possono cominciare le lezioni serali perchè la Regione ha sospeso le ore di lezione. Per motivi molto seri lavoro da quando avevo 12 anni. Sono riuscita a ricominciare a studiare all’eta di 30 anni frequentando svariati corsi di qualifica sempre lavorando e poi, con le sereali, ho ripreso il percorso verso il diploma a 35anni. Per motivi di lavoro, visto che non mi permettevano di frequentare, ho dovuto interrompere ancora una volta il mio percorso che ho ripreso 4 anni fa con l’Itis” racconta Claudia.

“Con tanto sacrificio e appoggio di docenti impagabili ho dato la maturità nel 2012. L’esperienza vissuta in quell’istituto sarà sempre con me: in quella scuola si trovano docenti che con professionalità e umanità ti portano ad un traguardo. Raggiungerlo non ha prezzo e non voglio credere che ancora una volta si permetta ai nostri sovrani di usare il loro potere per colpire persone umili come me, non permettendogli di frequentare le scuole serali e di realizzarsi” conclude la ex alunna.

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