Borgio, associazione Agorà: “Sulle case a Valdemino avevamo ragione”. Bocciatura anche per la variante di via Trento e Trieste

Borgio Verezzi. “Sul progetto delle case Valdemino avevamo ragione noi, la Vas imposta dalla Regione che di fatto ha accolto le osservazioni da noi esposte a più riprese è la dimostrazione che non siamo affatto il braccio dell’opposizione né tantomeno che vogliamo dividere il paese, come il sindaco Dacquino ha cercato di far credere…”. Questo l’intervento dell’associazione Agorà di Borgio Verezzi che riunisce un centinaio di cittadini che si batte contro il progetto delle nuove case in località Valdemino, proprio sopra le Grotte di Borgio Verezzi, con la realizzazione dei 24 mini alloggi con box interrati.

“Abbiamo solo detto la verità nell’interesse di Borgio Verezzi, le nostre indicazioni fornite al Comune erano corrette e invece non siamo stato neppure ascoltati. Le logiche di cementificazione sono ormai superate, in particolare su un collina di pregio paesaggistico e in una zona molto sensibile, ovvero sopra le nostre Grotte” afferma la presidente dell’associazione Anna Porrini.

“Sono molto più importanti le valutazioni ambientali, espresse anche da molte altre associazioni, rispetto alle promesse del sindaco Dacquino…”.

Tra i progetti contestati dall’associazione anche la variante per la realizzazione del parco pubblico in località Bellotto, bocciato dalla Sovrintendenza dei Beni Culturali dopo una visita nella zona. La modifica al Puc comunale prevede infatti la realizzazione di una villa da 500 metri cubi in via Trento e Trieste, in una zona dove invece era previsto un nuovo parco pubblico da 1.890 metri quadri (che sarebbe spostato in via Iris, una zona difficilmente accessibile per anziani e famiglie): il parco in questione già doveva sorgere grazie ad oneri di urbanizzazione relativi a lavori effettuati in via Trento e Trieste, con l’allargamento del marciapiede.

“Anche in questo caso le carte cantano ed è inutile che l’amministrazione comunale continui a far finta di niente” aggiunge la Mariani. “Ci pare che dalla Sovrintendenza sia arrivata una severa bocciatura per la costruzione della villa così come sullo spostamento del parco: il progetto è troppo impattante per il territorio: dai muretti a secco al complessivo contesta ambientale dell’area, senza contare le numerosissime piante di carrubo ed il vasto uliveto”.
Il progetto, per il quale è attesa la convocazione della conferenza dei servizi referente, dovrà quindi essere modificato: “Noi rivogliamo il parco pubblico che era stato pensato originariamente, in via Trento e Trieste, secondo la convenzione stipulata a suo tempo dal Comune. Questa variante è sbagliata e l’abbiamo detto più volte…” conclude.

Vuoi leggere IVG.it senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.