Economia

Bombardier, Trenitalia ordinerà 27 locomotori. Vesco: “Bene ma azienda faccia la sua parte”

Vado L. Si intravede qualche spiraglio di luce relativamente alla situazione di Bombardier che, dopo l’accordo sulla cassa integrazione straordinaria per 195 lavoratori, pensa agli investimenti futuri.

“Ho avuto un incontro ieri a Roma con Trenitalia – annuncia l’assessore regionale Enrico Vesco – Sono andato a sollecitare per la definizione di un impegno di cui si parla da tempo ma che non si è ancora concretizzato, cioè l’estensione della commessa in essere e la fornitura di ulteriori 27 locomotive 464. L’accordo nasce dall’esigenza di tre regioni italiane, Veneto, Lazio e Liguria, che, non potendo disporre di convogli elettrotreno e doppio piano, hanno optato per avere le composizioni trainate dalla 464, perché quella gara non è stata assegnata e quindi il materiale non è più disponibile”.

“Le stiamo aspettando noi come le altre regioni, non è più rimandabile, quindi sono andato a sollecitare la certezza dei tempi dell’assegnazione e della consegna – continua Vesco – Ho avuto assicurazioni che nel prossimo consiglio di amministrazione che Trenitalia farà ai primi di ottobre questa pratica verrà esaminata e definita, quindi l’aspettativa di lavoratori e sindacati possa essere confermata e portare, seppur in numeri molto limitati rispetto al passato, un carico di lavoro in più a Bombardier che ne ha assolutamente bisogno”.

Una boccata d’ossigeno, insomma, anche se il futuro dell’azienda non dovrebbe dipendere solo dalle locomotive 464.

“Vorrei che l’azienda apprezzasse lo sforzo delle istituzioni, la Regione in primis, quindi valorizzasse al massimo il sito che ha enormi capacità produttive e delle maestranze molto professionalizzate e quindi le ricompensasse con altre soluzioni – conclude l’assessore regionale – Mi pare che lo sforzo che avevamo richiesto per quanto riguarda i carrelli sia stato accolto solo in parte perché verrà portata avanti solo una piccola produzione. Oggi la richiesta rimane quella di arrivare in quella realtà a produrre un elettrotreno, quindi che sia omologato in Italia. E’ una richiesta che anche i sindacati stanno facendo da tempo ma che oggi non ha ancora avuto risposte”.

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