Politica

Albenga, “Muovi e mangia” sotto le torri. Ciangherotti: “Iniziativa che toglie lavoro ai commercianti”

muovi e mangia

Albenga. L’iniziativa “Muovi e mangia”, organizzata da “Albenga è” e dal “Progetto Talea” per parlare del futuro di Albenga, fa storcere il naso all’assessore Eraldo Ciangherotti che ne critica location e modalità.

“A giocare e a mangiare per tirare su un bel gruzzoletto, quelli della sinistra, sono sempre i migliori – esordisce l’assessore – Sì, perché la ‘mossa vincente’ per il futuro di Albenga, adesso, è una sagra con stand gastronomici, nel pieno cuore del centro storico, per finanziare con i soldi della collettività l’attività politica dell’associazione. Con l’unico effetto strategico assicurato: togliere clienti, e lavoro, a tutti gli esercenti che, sotto le torri, campano con la ristorazione”.

“Avrei capito di più un’iniziativa di imitazione del sistema del Palio Storico dei Rioni, dove sono coinvolti e partecipano attivamente tutti i titolari delle attività presenti in centro, senza fare figli e figliastri – sostiene Ciangherotti – Invece no, ancora una volta, quelli che criticavano tanto il ‘modello sagra’ di diverse manifestazioni, alla fine sono i primi a buttarla in buridda e baccalà, davanti a un gottu de vin, per parlare di politica del futuro di Albenga con la mente lucida (e la pancia piena)”.

“E così venerdì sera, quando il cortile del condominio ex asilo sarà pieno di gente, e magari qualche bar, pub, ristorante o pizzeria dentro e fuori le mura farà fatica a riempire tutti i tavoli, i nostri ristoratori sapranno chi ringraziare – dice ancora l’assessore ingauno – È proprio vero che, in questo periodo di anti-politica diffusa, l’unico modo per attirare la gente è prendendola per…la gola: di questo passo, dove finiremo?”.

“Ci manca solo che, dopo questa mini-sagra condominiale de noantri, il Centro Storico ingauno ospiti anche un’apericena, magari in Piazza Trincheri, sotto le insegne del Partito Democratico e la regia occulta di quel ‘furbacchione’ di Franco Vazio; un appuntamento dove stuzzichini e aperitivi sarebbero di certo il piatto forte, certo più attraenti e gustose delle doti oratorie dell’avvocato prestato al Parlamento” conclude Ciangherotti.

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