Politica

Processo Mediaset, confermata condanna per Berlusconi: le reazioni savonesi

berlusconi alfano

Savona. Caso Mediaset: i giudici della Suprema Corte hanno confermato la sentenza a 4 anni di reclusione per frode fiscale per Silvio Berlusconi e rinviato ad una diversa Corte d’Appello di Milano la rideterminazione della pena accessoria, ovvero la durata dell’interdizione dai pubblici uffici.

Una sentenza attesa dal mondo politico, anche savonese. Il consigliere regionale del Pdl, Marco Melgrati, parla di “un’altra brutta pagina della giustizia italiana”. E continua: “Incredibile: il tentativo di espellere dalla vita politica il leader del più importante partito italiano, il Pdl, per via giudiziaria, perché con il metodo democratico del voto non ce l’hanno fatta, sta riuscendo alla Procura più politicizzata e più ‘comunista’ d’Italia, quella di Milano. C’è una sola parola che può riassumere le sensazioni e le emozioni del Popolo di centro destra: vergogna!”.

Conclude Melgrati: “Non rimane che appellarsi alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo. Berlusconi condannato a 4 anni, mentre ci sono stupratori a piede libero… due pesi e due misure di una giustizia ingiusta”.

Di diverso avviso, come ovvio, l’onorevole ingauno Franco Vazio (Pd): “Le sentenze di condanna, così come le sentenze di assoluzione possono certamente essere oggetto di commenti e di valutazioni politiche e giuridiche. Detto ciò ogni cittadino, ogni comunità, ogni partito deve rispettarle. Questo principio risponde ad un pilastro della democrazia di un Paese Civile; metterlo in discussione, anche larvatamente, anche per asseriti diritti o valutazioni superiori, significa mettere in discussione la democrazia stessa”.

Prosegue Vazio: “Berlusconi non è una persona qualunque, ma di fronte alla legge, nel bene o nel male, è e deve essere un cittadino qualunque. Da ciò discende che la sentenza va rispettata, così come le ovvie e naturali conseguenze. Su di esse non ci possono essere mediazioni politiche di sorta. Se i Partiti ed il Governo sapranno superare questo fatto con la responsabilità che il Paese chiede bene, se invece uno o più di essi volessero imporre mediazioni o accordi che presuppongano percorsi applicativi della sentenza contro legge, la conseguenza non potrà che essere un’assoluta rigidità nel totale rispetto della nostra Costituzione: la legge è uguale per tutti”.

“E se questo, per irresponsabili atti di ritorsione, vorrà dire crisi di governo e possibili elezioni, ce ne faremo una ragione: una buona ragione, nel rispetto della nostra Costituzione per la quale tanti Italiani hanno donato la propria vita. Non c’è in me alcun sentimento di rivalsa o di gioia: le elezioni si vincono sul campo, così come sul campo si battono gli avversari politici. È non pensiamo di aver già vinto e sconfitto gli avversari, perché così non è” conclude Vazio.

Ad intervenire è anche l’assessore ai Servizi sociali di Albenga, Eraldo Ciangherotti: “Silvio ha vinto. È vero, penserà qualcuno, è stata confermata la condanna. E per questa ragione la mia piena solidarietà a lui Berlusconi che è vittima del carnefice, il partito dei giudici. Condannato senza prova, in una persecuzione giudiziaria di un eternamente e ingiustamente imputato. No prova, no party, checché ne pensino i tifosi degli ayatollah della magistratura e della giustizia fai da te. Berlusconi resta, per noi, per tutto il Popolo della Libertà, innocente. E oggi ne siamo ancora più convinti”.

“Cari compagni, i veri sconfitti siete voi – dice Ciangherotti – Perché la tanto da voi desiderata interdizione dai pubblici uffici non è arrivata. Perché voi, che lo volevate incandidabile, impresentabile, incompatibile, siete rimasti con il proverbiale cerino in mano. E perché ora dovrete spiegare, per filo e per segno, ai vostri elettori già pronti con i forconi e con la bava alla bocca, come mai siete al governo con lui, con l’avversario principe, con il babau, con un condannato”.

“Già. Silvio l’ha spuntata ancora. Ora è sempre più il nostro leader, il nostro martire, il nostro esempio di libertà. La breve condanna potrà smaltirla in poco tempo, magari prestando servizio per la comunità con i Servizi Sociali di Albenga, e poi, dopo che voi compagni aprirete la crisi di governo e farete cadere Letta, tornerà, più pimpante di prima, con una campagna elettorale roboante e trionfale. Giusto in tempo, per purgarvi ancora” conclude l’assessore ingauno.

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