Baia dei Saraceni, il sindaco: “Agiamo per la legalità, ma quattro ragazzi con sacco a pelo non sono una tendopoli”

Varigotti. “Il Comune non ha mai usato due pesi e due misure, ma il principio della legalità nell’interesse collettivo”. Lo sottolinea il sindaco finalese Flaminio Richeri, sull’argomento della Baia dei Saraceni. La splendida cornice marina da una parte è alla ribalta per essere stata premiata Legambiente e dall’altra continua ad essere al centro delle polemiche per l’accesso alla spiaggetta di ponente.

La Iac Srl, società che ha in concessione il complesso “Porto dei Saraceni”, ha garantito di non avere mai voluto ostruire l’ingresso con la rete metallica al libero arenile. “La concessione prevede che vengano assunte precauzioni prescritte dalle norme di legge o suggerite dalla normale diligenza per la salvaguardia della pubblica incolumità – ha sottolineato Gian Marco Bagliani, rappresentante della società – Come si concilia questa clausola con la rimozione forzata della rete? Come la mettiamo se qualcuno, per disgrazia, si fa male? Visto che qualcuno si tuffa dalla terrazza, cosa estremamente pericolosa”.

“La Baia dei Saraceni è stata premiata tra le prime 10 spiagge più belle d’Italia, la sua bellezza non merita queste polemiche – afferma il sindaco Richeri – L’Uffio Demanio ha sempre agito nel rispetto delle norme e nell’interesse collettivo. Se avesse commesso atti illegittimi ci sono tutti i sistemi perché i privati facciano valere le proprie ragioni. Nel caso abbiano rimostranze, i privati le facciano nelle sedi opportune. Io ritengo che gli uffici comunali abbiano sempre operato in modo corretto; alla fine il risultato è quello di avere una delle spiagge più belle d’Italia a disposizione di tutti”.

“Il problema è comunque limitato ad un piccolo punto e non a tutta la Baia, che ha un’estensione da Punta Crena sino al Malpasso – prosegue il primo cittadino finalese – Parliamo di un tratto di 20 metri su 1 chilometro di arenile. Ho ringraziato i privati quando hanno rimosso la rete, senza ricorrere a tribunali o quant’altro, e li ho invitati a prendere contatto con l’Ufficio Demanio per la realizzazione di ringhiere che mettano in sicurezza il sito, garantendo comunque il passaggio a coloro che vogliono raggiungere la spiaggia libera”.

Bagliani ha documentato la presenza di “campeggiatori” nella Baia, contestando il mancato intervento della polizia municipale. Il sindaco replica: “Per quanto riguarda i saccopelisti abbiamo fatto alcuni servizi speciali, insieme alla Capitaneria di porto, con impegno massiccio delle nostre forze. Anche su questo piano cerchiamo di garantire la legalità”.

“Poi bisogna capire cosa si intende per tendopoli… se ci sono quattro ragazzi che dormono in sacco a pelo, allora non si può parlare di tendopoli. Ho visto che i privati hanno mandato foto con il grido ‘attenti alle tendopoli’ e l’immagine di due tende alle cinque del mattino: beh, non si può in questo caso definire una ‘tendopoli'” conclude Richeri.

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