Liguria: un marchio per riconoscere le Ecofeste, sagre in versione sostenibile

Liguria: un marchio per riconoscere le Ecofeste, sagre in versione sostenibile

Regione. Un prato verde con il segno di ok. E’ questo il marchio che contraddistinguerà le Ecofeste dell’estate 2013 in Liguria.

In questo modo sarà possibile per i cittadini distinguere e optare per quelle sagre ambientalmente compatibili, cioè che hanno aderito al disciplinare stabilito dalla Regione Liguria sulle modalità di raccolta differenziata da adottare, sulla limitazione degli imballaggi, l’uso in forma concentrata di detersivi e di stoviglie rigorosamente biodegradabili o riutilizzabili.

Lo ha ricordato questa mattina l’assessore all’ambiente della Regione Liguria, Renata Briano nel corso della presentazione delle Ecofeste 2013. Un’iniziativa che si rinnova nel tempo, grazie alla disponibilità della Regione Liguria, per insegnare a risparmiare nella produzione di rifiuti: dai pasti monodose per i bambini, alla diminuzione della produzione di imballaggi, dall’acquisto di detersivi diluibili, all’utilizzo dell’acqua del rubinetto in caraffa, fino alle stoviglie biodegradabili.

Un vademecum delle buone pratiche ambientali sulle quali la Regione investe attraverso un contributo di 200.000 euro, destinati alle quattro province liguri.

Anche quest’anno saranno circa 70 le Ecofeste previste in Liguria: sagre in versione sostenibile per insegnare l’importanza della raccolta differenziata, dei prodotti a chilometro zero, dei materiali biodegradabili e al contempo spiegare agli ospiti i motivi delle scelte organizzative.

“Nonostante la stretta al bilancio regionale – spiega Renata Briano, assessore all’ambiente della Regione Liguria – siamo riusciti a mantenere vivo il programma, perché ci sembra una delle azioni più significative per contribuire alla cultura della riduzione del rifiuto alla fonte. Tenuto conto che l’anno scorso con le Ecofeste sono andati a raccolta differenziata il 73% dei rifiuti prodotti. E da quest’anno è previsto che anche l’olio di frittura  venga riciclato”.

Per entrare a far parte delle Ecofeste e ottenere così il bollino è obbligatoria la raccolta differenziata della frazione organica, l’utilizzo dei vuoti a rendere, l’uso di detersivi biodegradabili, il risparmio energetico e la mobilità sostenibile per chi arriva alla festa.

Nel 2012 durante le Ecofeste sono stati raccolti in modo differenziato e avviati a recupero oltre 25.000 kg di scarti biodegradabili, quasi 9.000 kg di carta, 6.400 kg di vetro e 3.500 di olio esausto, con una percentuale media sul totale di oltre il 73% rispetto al rifiuto prodotto.

Inoltre, tramite le risorse stanziate è stato possibile realizzare, attraverso la rete regionale dei centri di educazione ambientale, iniziative di sensibilizzazione sui temi ambientali inerenti alla festa. Anche per questa estate lo sviluppo del progetto sarà accompagnato dal supporto informativo ed organizzativo dell’associazione dei produttori di bio-plastiche, grazie ad un protocollo d’intesa sottoscritto con la Regione.

“Ci teniamo molto a ribadire la validità di questa collaborazione – ha concluso Briano – che ha prodotto risultati concreti sul tema della riduzione della plastica non biodegradabile. Perché un’alleanza di questo tipo fra le istituzioni e il mondo delle imprese che operano nel rispetto dell’ambiente possa portare benefici reciproci e contribuire allo sviluppo di un’economia verde”.

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