Cronaca

Labrador trovato morto nel lago di Osiglia, individuato il responsabile

labrador

Osiglia. Sarebbe un 39enne valbormidese il responsabile dell’atroce fine del giovane labrador ritrovato morto nel lago di Osiglia con le zampe anteriori legate al collo. L’uomo avrebbe riferito agli inquirenti di averlo legato e gettato in acqua perché “esasperato dal comportamento del cucciolo”.

La polizia municipale è arrivata ad individuare il 39enne grazie al microchip che ha portato all’individuazione dell’allevamento, del primo proprietario e, infine, della persona alla quale il cane è stato ceduto.

Al momento gli inquirenti non dicono di più. L’uomo sarebbe stato denunciato in base all’art. 544 bis del codice penale secondo cui “Chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona la morte di un animale è punito con la reclusione da tre a diciotto mesi”.

Il responsabile di tanta atrocità avrebbe dunque detto di aver agito per stress e perché non riusciva più a gestire il cane. Per questo lo ha “incaprettato” e gettato nel lago, mentre alcuni parlano anche di un altro particolare, ossia una pietra legata al collo dell’animale.

La carcassa della povera bestia è stata notata venerdì da alcuni pescatori che hanno avvertito il Comune. Sul posto sono così intervenuti i pompieri per il recupero del cane insiema alla polizia municipale.

Unanime la condanna di istituzioni locali, associazioni animaliste e, soprattutto, dei cittadini. Gli inquirenti non hanno rivelato al momento il nome dell’uomo per evitare possibili ritorsioni. Si sa soltanto che coloro che conoscono il 39enne non sarebbero più di tanto stupiti del gesto, dal momento che l’uomo teneva l’animale sempre legato e aveva dato in precedenza già segni di grande nervosismo.

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