Cronaca

Installazione “Mondo Marine” sul Priamar, ai cittadini non piace ma è tollerata: “Se serve per salvare la cultura..”

installazione mondo marine priamar

Savona. Occupa quasi tutta la facciata del Priamar, una superficie di circa 1000 metri quadrati. E’ la nuovissima installazione allestita ai piedi della Fortezza di Savona per permettere a Mondo Marine di proiettare il proprio logo e le immagini degli yacht sulle antiche mura. Per chi passa in orario serale da corso Mazzini diventa quasi impossibile non notare il marchio dell’azienda cantieristica che campeggia luminoso sul Priamar. Un’istallazione che sta già facendo discutere i savonesi che si dividono tra favorevoli e contrari.

Prima di tutto occorre ricordare che la “pubblicità” sulla facciata della Fortezza è stata avvallata dal Comune di Savona visto che Mondo Marine ha siglato un accordo con Palazzo Sisto per sponsorizzare proprio le attività sul Priamar e dei musei civici savonesi. Una partnership che permetterà all’amministrazione comunale di non tagliare sulla cultura e di contare su un sostegno importante per il perfetto funzionamento della Fortezza del Priamar, del Civico Museo archeologico e della Pinacoteca Civica in Palazzo Gavotti.

Come testimoniano le reazioni dei nostri lettori sulla pagina Facebook di Ivg, c’è chi comprende la scelta del Comune e, pur ammettendo di non gradire l’installazione, crede che sia un buon compromesso: “se serve a salvare un po’ di cultura, basta guardare altrove..” dice Cristina. Come lei tanti altri giudicano poco gradevole alla vista la maxi scritta luminosa, ma la tollerano anche perché, come fa notare Gianluca, di questi tempi non si può essere “di gusti difficili” se si possono prendere dei soldi.

C’è anche chi fa dell’ironia osservando che l’installazione “distrae” gli automobilisti e poi chi la difende rilevando che è “si elimina girando un interruttore” e non danneggia in alcun modo il Priamar. Oltre a questo fronte di cittadini che la tolerano ce ne sono molti che si limitano a bocciarla con un secco “no”, ma anche chi auspica che grazie al risparmio di fondi per la cultura il Comune diminuisca la Tares.

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