Economia

Gianfranco Gaiotti è il nuovo presidente dei costruttori edili savonesi

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Savona. Gianfranco Gaiotti è il nuovo presidente della Sezione Costruttori Edili (Ance Savona) dell’Unione Industriali di Savona. Subentra al presidente uscente Elio Guglielmelli, recentemente eletto al vertice dell’associazione degli imprenditori savonesi.

Gianfranco Gaiotti, ingegnere, è amministratore delegato di Orsa 2000, società nell’orbita del gruppo Demont dove il neo-presidente è entrato nel 1987, prima come amministratore delegato di Gesco e successivamente di Demont e Fidia. Ha anche assunto cariche professionali nel settore pubblico ricoprendo, dal 1994 al 2006, la carica di presidente di Amniu, la municipalizzata del Comune di Savona poi Trasformata in azienda speciale e successivamente nella Ata Spa; presidente dei Giovani Industriali dal 1993 al 1997, dal 2001 è membro di giunta dell’associazione di via Gramsci e membro del Consiglio della Camera di Commercio in rappresentanza del settore industria.

Con Gianfranco Gaiotti sono stati nominati i vicepresidenti Massimo Arimondo, Giovanni Craviotto, Guido Ragogna e i membri del consiglio direttivo Francesca Accinelli, Silvio Accinelli, Gianpaolo Bagnasco, Maurizio Bagnasco, Fabrizio Barbano, Paolo Bellissimo, Luigi Boffa, Roberto Canibus, Paolo Casaccia, Gabriella Defilippi, Alberto Formenti, Manuela Freccero, Massimo Freccero, Giuseppe Garofalo, Davide Genesio, Marinella Germano, Viola Giovanni Grondona, Elio Guglielmelli, Roberto Marson, Pietro Angelo Musso, Giorgio Sacchi, Matteo Tabò, Francesco Vernazza, Luigi Verus e Samuela Vinai.

Nella sua ultima relazione annuale, il presidente uscente Elio Guglielmelli aveva in precedenza illustrato il rapporto annuale 2012 sul settore delle costruzioni e del primo trimestre 2013. Nel 2012 risultano dimezzati gli appalti di opere pubbliche (-46%), i metri cubi del residenziale (-44%) e quelli di edilizia non residenziale (-54%), con una perdita del 16% degli occupati, ben maggiore alla media ligure (-7%), vale a dire circa 500 lavoratori in meno, con la chiusura di 122 imprese. Il primo trimestre 2013 si è chiuso con trend altrettanto negativo e con un crollo della massa salari, scesa del 36% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

“E’ la conseguenza di una politica nazionale che ha dapprima negato la crisi poi l’ha minimizzata – ha commentato Guglielmelli – e infine ha omesso di adottare le misure necessarie, preferendo continuare a non incidere sulla spesa pubblica corrente per non compromettere un certo consenso elettorale. Il breve, anomalo, governo di emergenza che ne è seguito, altro non ha fatto che badare ai conti dello stato , senza emanare quei provvedimenti necessari allo sviluppo che avrebbero potuto arginare gli effetti della crisi e rimettere in moto l’economia, effettuando tagli lineari e non selettivi e bloccando le spese per investimenti”.

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