Politica

Fughe sanitarie, Melgrati attacca Montaldo: “Si lasciano morire le strutture e poi ci si lamenta della mobilità dei pazienti”

Marco Melgrati

Regione. Fughe sanitarie: Marco Melgrati va all’attacco dell’assessore Montaldo: “Ci sono tutti gli elementi per decretare il fallimento totale di una politica sanitaria che ha ambizioni programmatorie ma che ottiene solo clamorosi disastri. Infatti se da un lato è assurdo operare certi tagli lineari che prevedono soppressioni di reparti, ridimensionamenti e accorpamenti che lasciano scoperti interi comprensori dall’offerta sanitaria, dall’altro appare incomprensibile dover ascoltare le lagnanze dovute ai costi che la mobilità sanitaria ovviamente genera”.

Sulla vicenda delle fughe dei pazienti dalle strutture sanitarie della Liguria l’esponente del Pdl continua: “Un atteggiamento incomprensibile quello di lasciare interi comparti pubblici necrotizzare e agonizzare per poi urlare al lupo al lupo se i pazienti vanno fuori regione e quindi invocare il ricorso ai privati e alle convenzioni! Neppure un apprendista ragioniere avrebbe il coraggio di vantare poi chissà quali risparmi visto che gli stessi sono stati generati da un sotto-utilizzo delle risorse o addirittura un sistematico smantellamento delle specialità pubbliche”.

“E’ di oggi la notizia che per un intervento di necrosi sacro-coccigea il paziente è da un anno che attende risposta e ha deciso di farsi operare a Pavia. Ho inserito anche questo caso nell’interrogazione presentata. Inoltre sempre dai giornali apprendiamo – dice ancora il consigliere regionale del Pdl – che addirittura Montaldo, forte dell’esperienza della Campania (la quale pare abbia messo il blocco alla mobilità sanitaria fuori regione o quantomeno regole ferree) vuole istituire l’autorizzazione preventiva per potersi curare fuori regione. Cioè, da un lato l’assessore non potenzia il pubblico, anzi lo ridimensiona pesantemente, lasciando scoperte intere aree e dall’altra vorrebbe bloccare le fughe con un metodo impositivo o comunque assoggettando la mobilità al piacimento di un funzionario? Non si può non si può fare”.

“Se l’assessore alla Salute crede di imitare i napoletani si vada a leggere come è andata a finire in Campania: il Tar ha cassato il decreto con cui la Campania intendeva inibire la possibilità di mobilità sanitaria dei pazienti assoggettandolo ad un nulla osta o autorizzazione proprio come Burlando e Montaldo pare abbiano intenzione di fare. Il diritto alla salute per il cittadino e la facoltà di farsi curare dove vuole sono insopprimibili in quanto disciplinati dagli articoli 13 e 32 della costituzione e dall’articolo 117” prosegue Melgrati.

“Possiamo definire questa una buona politica sanitaria? Ad esempio a quanto ammontano i famosi e decantati ‘risparmi’ che avrebbero prodotto le soppressioni dei reparti di Ortopedia, Chirurgia dell’ospedale di Albenga, i pesanti ridimensionamenti con la soppressione delle degenze di otorino-laringoiatria e oculistica del Pronto soccorso trasformato in Punto di Primo Intervento dell’Ospedale di Albenga? E soprattutto Montaldo è in grado di dimostrare i risparmi decantati e sbandierati con un impressionante operazione mediatica dall’ortopedia privata? Ha senso parlare di risparmi se questi sono stati ottenuti con il ridimensionamento del pubblico NON sfruttando l’opportunità di potenziarlo PRIMA di ricorrere alle convenzioni i cui costi generano ovviamente sospetto laddove si vadano a sbandierare ipotetici ‘risparmi’? Ho fatto già in passato l’esempio della famiglia in crisi economica che nonostante possegga una lavatrice casalinga si ostina a voler portare in lavanderia i panni sporchi…! A me non pare proprio una buona programmazione sanitaria mentre invece ha tutta l’aria di essere una navigazione ‘a vista’ la quale se toccasse soltanto l’interessato ci potrebbe stare ma visto che incide pesantemente sui diritti fondamentali costituzionali dei liguri, a questo punto desta qualche preoccupazione” conclude Marco Melgrati.

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