Cronaca

Eccesso di alcol in discoteca, Fasciolo (Silb): “Difficile arginare, no ingresso ai minori o controlli su chi smista le consumazioni”

Ponente. I fenomeni legati all’abuso alcolico fra i giovani sono sempre più evidenti. L’ennesimo episodio nella notte in discoteca pone alla ribalta il problema, che Asl ed esperti di prevenzione cercano di debellare in tutti i modi, ma che interessa anzitutto i gestori dei locali dedicati all’intrattenimento. L’ultimo in ordine di tempo è il caso della Suerte di Laigueglia, dove nelle ore piccole sono intervenute sette ambulanze per malesseri di ragazzi che avevano alzato un po’ troppo il gomito.

Fabrizio Fasciolo, presidente del Silb–Fipe della Provincia di Savona, sottolinea: “Non entro nel caso specifico, che non conosco. Ma parlo di un fenomeno generale, quello della cultura del bere fra i giovanissimi, che si è trasformata in qualcosa di impressionante. Si vedono ragazzini a mezzanotte che girano sul lungomare con bottiglie di vodka o di birra e hanno tredici o quattordici anni; ovviamente l’abito non fa il monaco ma da come sono vestiti sembrerebbero provenire da famiglie per bene”.

“Non ci si rende conto che oggi la voglia di bere, di strafare e di eccedere soprattutto fra giovanissimi è esagerata – prosegue il responsabile provinciale dell’Associazione Italiana Imprese di Intrattenimento da Ballo e di Spettacolo – Molti colleghi per non correre rischi non fanno entrare ragazzi minori di 18 anni. Questa è una delle formule che prenderà piede”.

“Purtroppo però i ragazzi minorenni usano un espediente per evitare il rifiuto del barista: prendono un ragazzo adulto, gli offrono una consumazione e da lui se ne fanno prendere cinque o sei. Questo fenomeno è difficile da limitare” aggiunge.

“Ogni volta che si cerca una soluzione per arginare il problema, c’è chi riesce ad ovviare alle misure drastiche. Un locale da ballo, come potenziale soluzione, può mettere qualche addetto al controllo: in modo tale che, se uno prende più consumazioni, si capisca a chi siano destinate. Cioè sarebbe necessario individuare dove vanno a finire le consumazioni, da parte di chi le prende al banco e poi le smista. E’ un consiglio di ordine pratico” conclude Fasciolo.

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