Cronaca

Tomba profanata a Carbuta, il sindaco Sterla: “Metteremo un cancello elettronico, non abbiamo i soldi per una guardia notturna”

Carbuta. All’ingresso ci sarà un dispositivo di chiusura elettronico, per proteggere il cimitero di Carbuta dai profanatori, che ormai effettuano incursioni notturne abituali. L’ideale sarebbe un vigilante ma, ovviamente, è una soluzione impossibile per le casse del piccolo comune di Calice Ligure.

Nel campo santo di Carbuta si è ripetuto il vilipendio ai danni di una tomba, quella di Andreina Bove, ventiquatrenne morta nel 1989. E’ un vero e proprio accanimento quello contro le lapidi di questa famiglia. Sul caso è aperta un’inchiesta della magistratura contro ignoti.

“Sono fatti che purtroppo si sono verificati con una certa frequenza in questi ultimi mesi – commenta il sindaco Livio Sterla – Come amministrazione, ci siamo attivati per proteggere l’area cimiteriale nel migliore dei modi. Abbiamo attivato un piccolo bando per stabilire la ditta che dovrà predisporre un sistema di chiusura elettronica del cancello principale, mentre quello secondario resterà sempre chiuso”.

“Intanto – prosegue – chiuderemo con un catenaccio anche l’ingresso principale: sarà il personale comunale ad andare ad aprire e chiudere gli ingressi. Questo è l’unico modo per proteggere l’area e le tombe di chi riposa qui. Questo comporta un forte impegno da parte del Comune, impegno che è comunque doveroso. Dispiace per la famiglia che si trova nuovamente colpita da ignobili atti di vandalismo, esprimo la mia più sentita solidarietà”.

I profanatori nella notte hanno demolito il sarcofago, hanno preso la bara della giovane defunta e l’hanno scaraventata a terra. Avrebbero anche trapanato lo zinco della bara.

“La soluzione migliore sarebbe quella di attivare un servizio di guardia notturna ma per un comune piccolo comeil nostro è una spesa insostenibile. La situazione è all’attenzione delle forze dell’ordine già da tempo, le indagini sono in corso. Il cimitero, purtroppo, è in un’area isolata e vicino a un bosco, per cui si può agire indisturbati” conclude Sterla.

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