Liguria. Era indagato a Genova per il reato di arruolamento con finalità di terrorismo, anche internazionale, Giuliano Ibrahim Delnevo, il 24enne morto in Siria accanto ai ribelli, e convertito all’Islam anni fa, come spiega nell’intervista che IVG.it gli fece nel 2011.
“Da un certo tempo, non da ieri – ha commentato il procuratore capo Michele Di Lecce – Una cosa sono le iscrizioni, altra cosa l’inizio indagini”. Il fascicolo, nelle mani dei pm Nicola Piacente e Silvio Franz, è stato “frutto di indagini che venivano da altri filoni”. Giuliano Ibrahim Delnevo andava e tornava dalla Siria, e non sono escluse anche altre tappe in passato.
“L’ultima era la Siria, ma non sappiamo se ci fossero state altre destinazioni, non faceva parte degli accertamenti, ancora in fase preliminare”. Il procedimento, avviato dalla procura di Genova, riguarda altri soggetti, cinque indagati per arruolamento con finalità di terrorismo anche internazionale “non necessariamentie locati nella città di Genova”, ovvero italiani e non, ha detto ancora Di Lecce.
Nessuna conferma sull’esistenza di cellule islamiche a Genova o centri di reclutamento. “Non ho elementi per dirlo”, le parole di Di Lecce che ha però voluto chiarire che il giovane Delnevo era indagato “non perché si era convertito alla fede islamica, ma per la scelta che ha fatto successivamente: è bene che le due cose restino ben distinte perché convertirsi all’Islam non vuol certo dire diventare un terrorista”.
Secondo le ipotesi della Procura Delnero era stato reclutato in Italia, a Genova forse “ma magari da qualcuno di passaggio” e addestrato probabilmente all’estero.
“In Italia non c’è un bacino di reclutamento, ma solo delle individualità”, ha ribadito oggi lo stesso direttore del Dis, Giampiero Massolo.