“Cinemondo Spotorno”: sei proiezioni e gran finale con Jacopo Olmo Antinori

Jacopo Olmo Antinori

Spotorno. Al cinema tutti insieme, al cinema da soli, al cinema come ci si andava una volta, al cinema per mano, abbracciati, a piedi, in bicicletta o su quattro ruote. Al cinema in piazza, seduti uno accanto all’altro, per scoprire il mondo, per partecipare ad avventure impossibili eppure alla portata di tutti, per conoscere storie nuove, per andare incontro ad emozioni come non ce ne sono altrove.

Con questo spirito inizia la nuova avventura di “Cinemondo Spotorno”, voluta dal Comune di Spotorno in collaborazione con l’associazione no profit Kinoglaz, dove, per sei sere d’estate, sarà possibile godere di grande cinema nella piazza più grande della città.

Un’avventura che vuole essere un viaggio alla scoperta di cinematografie diverse: dall’animazione americana, a quella nipponica, dal cinema del Medio Oriente con l’opera di una giovane e talentuosa regista, alla commedia americana indipendente, al grande cinema italiano d’autore.

Si spazierà da Il regno di Ga’holle di Zack Snyder (1 luglio) con gli affascinanti voli di decine di gufi, all’isola fluttuante di Laputa con il Castello nel cielo (28 luglio), primo capolavoro di Miyazaki, giunto in Italia solo nel 2012. E poi lo sguardo ironico regalato dalla commedia della giovane regista libanese Nadine Labaki che con E ora dove andiamo? (8 luglio) ha incantato il festival di Cannes e poi si è aggiudicata il Premio del pubblico al Toronto International film festival. Protagoniste alcune giovani donne energiche, ricche di quella vitalità che è stata poi il motore delle diverse Primavere arabe. Strizzando l’occhio all’eclettismo di Gondry, Marc Webb con 500 giorni insieme (5 agosto), realizza una commedia che non segue un andamento cronologico ma che gioca con strani incastri in maniera ironica, fresca. Tanto che l’opera venne scelta per la proiezione d’apertura del Festival del cinema di Locarno, nella più grande e spettacolare piazza “cinematografica” d’Europa.

Oscar 2013 per il miglior film d’animazione Ribelle di Mark Andrews, Brenda Chapman e Steve Purcell (19 agosto) è l’ultimo film d’animazione proposto perché la Disney, collaborando con la Pixar finalmente rinnova il suo stile e il suo linguaggio e porta sullo schermo la sua principessa più allegra, giovane, vitale, pronta a sovvertire le regole imposte. Una storia di formazione, una forte ricerca di identità.

Il gran finale è riservato all’ultimo film di Bernardo Bertolucci che i critici dell’associazione hanno apprezzato da subito, quando venne presentato al Festival di Cannes 2012. Io e te riesce ad indagare profondamente, negli spazi reconditi  dell’animo di due giovani che cercano rifugio in una cantina per fuggire al mondo pieno di doveri, responsabilità, decisioni che spesso si vogliono rimandare. Ma la vita non si può ‘rimandare’ ed energicamente avrà la meglio sulla paura.

Inoltre la sera di proiezione, lunedì 26 agosto, parteciperà alla chiacchierata post-proiezione il giovane attore protagonista Jacopo Olmo Antinori perché la sua esperienza magica e formativa con il regista premio Oscar Bernardo Bertolucci, arricchisca la visione del film, fornisca delle prospettive interessanti ed inedite dell’opera d’arte collettiva realizzata.

Come per la rassegna gemella, “Noli i colori del cinema”, anche per “Cinemondo” la direzione artistica affidata all’associazione culturale Kinoglaz, ha voluto dare molto risalto al cinema d’animazione perché ritenuto uno dei luoghi cinematografici, dei modi di fare cinema più liberi e più coerenti con la libertà dell’immaginazione.

Il cinema d’animazione è un universo parallelo anche rispetto a tecniche e linguaggi, estetiche e stili narrativi che spesso hanno preceduto, anticipato e originato filoni poi travasati nel cinema “dal vero”.

Anche perché, come nella pittura, così nel cinema d’animazione esistono maestri che hanno sviluppato e talvolta inventato tecniche proprie raffinate e complesse e che hanno costruito racconti e figurazioni “adulte” tanto dense e raffinate da ampliare il territorio delle possibilità espressive del cinema tutto.

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