Economia

B&B, le proposte della Lista Biasotti: abolizione della comunicazione preventiva di apertura e 240 giorni di attività

bed and breakfast

Liguria. Lorenzo Pellerano,consigliere regionale della Lista Biasotti, ha presentato questa mattina in Regione la proposta di legge di modifica del testo unico sul Turismo finalizzate alla semplificazione del comparto. In Liguria coinvolti 977 operatori.

“I Bed and Breakfast rappresentano una concreta opportunità di ampliamento dell’offerta turistica regionale, in particolare durante i periodi di chiusura degli alberghi e nell’entroterra, ma necessitano di alcuni provvedimenti di carattere semplificativo che meglio interpretino le peculiarità di un settore turistico-ricettivo, alternativo e complementare alle tradizionali strutture alberghiere”. Così Lorenzo Pellerano, consigliere regionale della Lista Biasotti, che questa mattina ha presentato in conferenza stampa in Regione la propria proposta di legge di modifica al Testo Unico sul Turismo, L.r. 2/2008, in materia di Bed and Breakfast.

“Queste strutture – spiega Pellerano – possono costituire un volano per potenziare l’offerta turistica in Liguria, rivolgendosi a giovani e famiglie, italiani e stranieri, e quindi creare nuove opportunità di lavoro, favorire l’imprenditoria giovanile e il rilancio dell’entroterra della nostra regione”.

In Liguria, secondo i dati aggiornati a giugno 2013 dell’Osservatorio Turistico Regionale, i B&B attivi sono 977. Analizzando il totale dell’offerta turistica degli esercizi ricettivi complementari, quindi extraalberghieri, tra il 2011 e il 2012, si è registrato un aumento di circa l’1% dei posti letto, con 51 nuove aperture contro le 9 chiusure alberghiere.

“Per potenziare l’offerta turistica dei B&B occorre prima di tutto semplificare le procedure burocratiche che troppo spesso condizionano la loro attività.
Secondo quanto emerso da numerosi incontri con i gestori di B&B, l’abbattimento di alcune di queste procedure, oggi troppo farraginose, garantirebbe un maggiore sostegno alle strutture esistenti e un incentivo alla nascita di nuove”.

“Per esempio, la legge attualmente in vigore stabilisce che il gestore, ai fini dell’adempimento dell’obbligo di comunicazione dei periodi di apertura, ogni anno entro il 31 ottobre debba trasmettere alla Provincia e al Comune i periodi di attività per l’anno successivo. Oltre a ciò il gestore deve trasmettere a Provincia, Comune, Questura i modelli mensili e giornalieri della rilevazione presenze. Una complicazione burocratica che si può snellire, secondo la nostra proposta, considerando questi stessi modelli di rilevazione presenze validi anche per la comunicazione dei periodi di attività. In tal modo diminuiscono gli adempimenti burocratici a carico dei gestori e allo stesso tempo si risolve il problema della dichiarazione preventiva dei giorni di apertura. L’attuale normativa penalizza i gestori anche perché li obbliga a contare come operativi, e quindi di apertura, anche quei giorni, precedentemente dichiarati, in cui non vi è stata presenza effettiva di clienti”.

“Infine, nella mia proposta è contenuta la modifica della disposizione che stabilisce il limite dei giorni di apertura e nella formulazione attuale pare eccessivamente restrittiva, tanto più nel confronto con le altre regioni.
A oggi in Liguria i B&B possono aprire per massimo 210 giorni l’anno contro i 365 della Campania e della Toscana, i 305 della Sardegna e i 270 della Emilia Romagna. La proposta di legge supera questa criticità prevedendo l’innalzamento dei giorni di apertura a 240, naturalmente considerando giorni di apertura solo quelli con presenza di ospiti”.

“Ritengo che sia necessario aumentare i giorni di apertura ed eliminare queste inutili complicazioni burocratiche: i B&B sono una grande risorsa per il nostro territorio, hanno tutte le carte in regola per valorizzare il turismo dell’entroterra e per presentare la Liguria come meta per tutto l’anno, garantendo aperture anche nei periodi di bassa stagione quando la maggior parte degli alberghi sono chiusi. Strutture di questo tipo rappresentano anche un’opportunità di lavoro o di integrazione del reddito per chi le gestisce, senza contare l’indotto generato dal possibile aumento delle presenze. La Liguria si presta molto bene a questo tipo di vacanza, occorre assecondare e supportare una domanda che evidentemente cresce”.

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