Cronaca

Tomaso, l’onorevole Vazio a Montecitorio: “Possiamo lasciare che i nostri cittadini vengano così rozzamente processati?”

Roma. Intervento dell’onorevole Franco Vazio a Montecitorio sul caso di Tomaso Bruno ed Elisabetta Boncompagni, i due giovani condannati in India all’ergastolo per la morte del compagno di viaggio Francesco Montis. Detenuti nelle baracche del District Jail di Varanasi, i due ragazzi attendono il prossimo grado di giudizio in condizioni al limite dell’umano.

Nel suo intervento alla Camera, Vazio ha parlato di “situazioni che interpellano il Paese in relazione a fatti che si verificano all’estero, fatti che riguardano la libertà personale, la celebrazione di un giusto processo, l’incolumità e il regime di custodia cautelare dei nostri connazionali”.

“E’ lecito domandarsi – ha detto il deputato ingauno – con quale efficacia deve porsi il nostro Paese nei confronti degli altri Paesi in cui i fatti si verificano, quale vicinanza e aiuto deve dare ai nostri concittadini e alle loro famiglie”.

Vazio ha sottolineato “il naufragio diplomatico” del caso marò, per poi osservare: “Molti sono i casi ricchi di solitudine e disperazione. In particolare quello di due cittadini italiani che lottano per dimostrare la loro innocenza. Ora resta l’ultimo grado di giudizio il prossimo 3 settembre”.

“I poveri familiari di Montis gridano l’innocenza di Elisabetta e Tomaso evidenziando il noto stato di malattia del proprio figlio. Osservatori internazionali confermano come le sentenze siano errate, con prove forzate, basate su una perizia post mortem fatta da un medico oculista” ha spiegato l’onorevole Vazio in aula.

Descrivendo le condizioni di Tom ed Eli, Vazio ha detto: “I detenuti sono sostanzialmente isolati, non possono telefonare né interloquire via Internet. Lo Stato italiano e l’ambasciata della scorsa legislatura non è stato né decoroso né all’altezza della disperazione di quesi giovani e delle loro famiglie”.

L’intervento è proseguito: “Può il nostro Paese accettare che i nostri cittadini vengano così rozzamente processati? Può tollerare che i diritti di difesa e garanzia siano così umiliati? Può lasciare questi poveri ragazzi e le loro famiglie al loro destino? Alle famiglie di Tomaso ed Elisabetta sono stati chiesti ad oggi dagli avvocati 390 mila euro, a fronte di un sostegno che appare come una goccia nel mare”.

“Affermiamo con risolutezza che l’Italia non lascia mai soli i propri figli” è stata l’esortazione finale del deputato albenganese, che ha presentato anche un’interrogazione ai Ministeri della Giustizia e degli Esteri.

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