Politica

Savona, Consiglio comunale: Daniela Pongiglione chiede chiarezza su redditi patrimoniali e determine

consiglio comunale savona

Savona. Daniela Pongiglione (Noi per Savona-Verdi) rende noto di aver sollevato due questioni nel Consiglio comunale di martedì 14 maggio. “Problemi che ritengo importanti per i cittadini – dichiara – perché riguardano la corretta informazione e la trasparenza dell’azione politica”.

“Il primo – scrive Pongiglione – è relativo alla pubblicazione dei redditi patrimoniali di sindaco, giunta e consiglieri comunali, esplicitamente richiesta dall’art.41 bis del decreto legislativo 18 agosto 2000, n.267. Infatti tale articolo obbliga i Comuni a pubblicare lo stato patrimoniale dei titolari di cariche pubbliche elettive e di governo di loro competenza”.

“A gennaio – prosegue – era passato in Commissione Bilancio un nuovo ‘Regolamento sulla pubblicità e trasparenza dello stato patrimoniale’ che avrebbe dovuto stabilirne le modalità (delibera di Giunta n.3, 8 gennaio 2013). Nel regolamento precedente (sostituito dal nuovo) si richiedeva la pubblicazione della situazione patrimoniale dei consiglieri comunali e anche dei dirigenti dell’AMNU (Azienda sostituita poi da ATA). La Commissione aveva perciò richiesto che il nuovo regolamento conservasse l’indicazione su ATA e, anzi, la estendesse ai dirigenti delle altre società partecipate del Comune. La pratica venne allora ritirata, ma, da quella data (gennaio 2013) non si è più parlato dell’argomento. Che fine ha fatto quella delibera? Questi i precedenti”.

“E su questo tema – sottolinea Pongiglione – sono intervenuta in Consiglio perché in questi giorni sulla stampa locale sono stati pubblicati i redditi degli amministratori del Comune e i guadagni dei dirigenti delle società partecipate. Per i primi dati ho deplorato che anche quest’anno, come lo scorso anno, essi non riguardino la totalità dei consiglieri. E’ necessario controllare che non ci sia stata in realtà una cattiva comunicazione. Nel caso in cui, invece, si sia trattato di omissione, deve intervenire la Segreteria generale”.

“Per quanto riguarda i dirigenti delle partecipate – conclude -, ricordo che la legge parla di ‘pubblicità della situazione patrimoniale’. Invece i dati pubblicati sono relativi esclusivamente ai compensi legati alla carica ricoperta e non si fa cenno ai patrimoni, per cui si tratta di informazioni incomplete e vorremmo che ne venisse richiesto il completamento”.

Riguardo al secondo punto, “la giunta comunale produce due diversi documenti: delibere e determine – spiega Pongiglione -. Le prime sono pubblicate regolarmente all’Albo pretorio e sono a disposizione dei cittadini per via informatica. Le seconde, dette anche ‘Atti di indirizzo’, non vengono pubblicate, per cui nessun cittadino, e neppure i consiglieri comunali, vengono a conoscenza di tali indicazioni. E’ possibile leggerle, se si sa che esistono, facendo richiesta di accesso agli atti”.

“Eppure – rimarca – possono trattare argomenti assai importanti. Per esempio, con una determina, il Comune si è costituito in giudizio contro il ricorso Gambardella per Margonara (e i cittadini non l’hanno saputo) e ieri l’assessore Martino ha detto che proprio con una determina la Giunta ha dato un assenso di massima all’affidamento ad ATA del forno crematorio (e anche qui nessuno l’aveva saputo)”.

“Ritengo perciò – dice Pongiglione – che anche le determine debbano essere pubblicate: il Testo Unico Enti Locali, 267/ 2000, all’art.124 prevede che i cittadini debbano essere informati degli indirizzi amministrativi, di tutte le determinazioni, in particolare di quelli degli organi assembleari, e la Giunta è uno di questi. Ho quindi avanzato questa richiesta durante il Consiglio. L’assessore Di Tullio ha risposto che ne parlerà col Segretario generale”.

“Mi rendo conto che questi possono sembrare argomenti marginali rispetto alle emergenze nazionali e locali – conclude -, ma i due problemi sollevati mostrano che senza un diverso metodo di lavoro non si può sperare in un diverso rapporto tra cittadini e politica”.

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