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Rete contro televisione: con il Movimento 5 Stelle (e non solo) Genova è l’epicentro dello scontro

Genova piazza De Ferrari

Genova. Il Movimento Cinque Stelle, con le elezioni di febbraio scorso, non può più essere considerato come un mero fenomeno genovese, per quanto il suo animatore principale Beppe Grillo, continua ad avere il suo quartiere generale sulle alture della città.

Tre episodi in questo week end stanno animando il dibattito politico, due – più o meno della stessa stregua – appartengono alla rete. L’altro ha a che fare invece con i vecchi mezzi di comunicazione.

Il principale episodio legato alla rete è quello che riguarda la Presidente della Camera dei Deputati Laura Boldrini, che denuncia di essere ogni giorno minacciata di morte attraverso il web. Apriti cielo. Gli strali contro i nuovi media si stanno susseguendo lungo l’arco della giornata: “C’e’ un problema riguardante internet e la rete che è diventato un importante elemento di comunicazione. Il problema non riguarda tanto la legislazione che già c’e’,ma la sua applicazione e altre valutazioni politiche di fondo”

Sostiene subito Fabrizio Cicchitto (Pdl) che tuona “Non servono nuove leggi ma l’osservazione di quelle esistenti”.

Gli fa eco Antonio Palmieri, responsabile internet del PDL, intervenuto a Votantonio su Radio 24: “Non e’ che una minaccia o un insulto fatti con un mezzo piuttosto che con un altro non valgano, valgono tutti come reati allo stesso modo: si tratta di perseguire i reati quando solo tali, saper distinguere il fatto che tanti prendono internet come una licenza per esprimersi come ci si esprime allo stadio, sapere che abbiamo, tra Polizia postale e Guardia di Finanza due corpi tra i migliori al mondo nel reprimere i crimini on line e quindi affidarci a loro e semmai dare a loro piu’ strumenti per agire”. E poi ancora Frattini: “E’ viltà non libertà”, e Gasparri “La Boldrini scopre il problema solo ora che è stata coinvolta dagli insulti”.

Sulla questione Internet c’è anche il caso dei deputati e dei sentatori del MoVimento Cinque Stelle ai quali sono state violate le caselle di posta elettronica. Non si fa una classifica dei reati, certamente, ma per taluni questo è un atto ancora più grave che gli incauti insulti via web.

Sul caso quelli del M5S contestano: “Se l’hackeraggio delle email private, subito dalla deputata 5 Stelle Giulia Sarti fosse toccato a Daniela Santanche’, a Rosi Bindi o alla giovane Giorgia Meloni… alto si sarebbe levato l’urlo d’indignazione dell’intero emiciclo parlamentare, mentre quello che accade al deputato Giulia sta passando, nell’indifferenza di tutti”. Lo scrive il gruppo di comunicazione M5S sul blog di Beppe Grillo.

Sempre sul blog di Grillo un’altra lunga dichiarazione, quella dello stimato professor Paolo Becchi dell’Ateneo genovese. Innalzato a ideologo del Movimento, poi sconfessato, infine difeso per quello che gli sta accadendo dopo le incaute parole sul ferimento del carabinieri davanti a Palazzo Chigi.

Le sue parole sul blog sono un’invettiva quasi definitiva contro i “vecchi” mezzi di comunicazione.

“Sono stato – scrive Becchi – un grande ingenuo e sono caduto nella trappola che io stesso avevo previsto. Ho sperimentato sulla mia pelle che cosa significhi finire nel tritacarne del circo mediatico del nostro paese. Una ragione di più per suggerire a tutti di non partecipare a programmi radiofonici o televisivi”.

“Mi auguro solo che quanto è successo non abbia danneggiato troppo il MoVimento il momento non è facile ma non bisogna scoraggiarsi. Giornali e televisioni hanno forse pensato di creare una lacerazione all’ interno del MoVimento attaccandomi con una violenza inaudita, dopo avermi presentato come l’ideologo del MoVimento. Ma io non mi sono mai attribuito una tale etichetta; ho cercato solo di aiutare come il MoVimento e in questi ultimi giorni, devo ammetterlo, non ci sono riuscito. Spero nella comprensione di tutti gli attivisti”.

Se i detti popolari affermano che la mia libertà finisce dove comincia la tua, qua sembra che la libertà della rete finsice dove inizia quella della televisione. E viceversa.

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