Sport

Libertas, lo sport come strumento di integrazione sociale: successo per il convegno di Savona

Savona. Ha riscosso un buon successo, nella Sala Rossa del Comune di Savona, il convegno organizzato dal Centro provinciale Libertas di Savona in collaborazione col Centro regionale Liguria, nell’ambito del progetto “Libertas è… lo sport che unisce”, dal titolo “Lo sport come strumento di integrazione sociale contro abbandono scolastico e bullismo”.

La manifestazione, patrocinata da Regione Liguria, Comune di Savona, diocesi Savona-Noli, Provincia di Savona, Asl2 Savonese, Coni Regionale Liguria e Unione Nazionale Veterani dello Sport sezione “Rinaldo Roggero” è stato aperto dal presidente provinciale Elisa Baglietto che ha ringraziato i numerosi partecipanti e gli insegnanti delle scuole della città.

Poi ha preso la parola il presidente regionale ligure, Roberto Pizzorno, che ha rimarcato l’importanza dell’iniziativa atta a far conoscere le problematiche giovanili. Al convegno hanno preso parte Matteo Rossi, assessore regionale allo sport della Regione Liguria, Luca Martino, assessore allo sport del comune di Savona, Isabella Sorgini, assessore alle politiche sociali, Ottorino Bianchi, delegato provinciale Coni Savona e Lelio Speranza, presidente emerito del Coni e uno dei fondatori del Centro provinciale Libertas a Savona.

Il convegno aveva come obiettivo spiegare e divulgare a ragazzi, insegnanti, dirigenti e tecnici l’importanza dello sport in campo sociale ed in particolare nell’ambito del problema crescente dell’abbandono scolastico. Sono intervenuti, in qualità di oratori, Valentina Bigatto (psicologa psicoterapeutica), Addis Andrea (medico dello sport), Claudio Strinati (avvocato e procuratore sportivo, dirigente sportivo, agente Fifa), Gianfranco Pusceddu (presidente Faggio Olympic, tecnico sportivo e consigliere regionale Cip), Giuseppe Rosso (ex coordinatore educazione fisica), Renato Giusto (medico dello sport), Daniela Liaci (formatrice biocentrica, danzattrice e vicepresidente “Mastrociliegia”) e Piero Germini (psicologo e counselor olistico). Moderatore Carlo Colla, vicepresidente regionale Libertas Liguria.

Dal convegno sono emerse alcune considerazioni. Vengono chiamati “early school leavers” i ragazzi dai 18 ai 24 anni che posseggono la sola licenza media e sono fuori dal sistema di istruzione-formazione. Secondo il Ministero della Pubblica Istruzione l’Italia ha una percentuale più alta rispetto alla media dell’Unione Europea; per questo viene ribadita l’esigenza di sforzi per far sì che i ragazzi continuino gli studi abbassando così gli alti livelli di abbandono scolastico prematuro.

Anche il fenomeno del bullismo non è da trascurare, perché sono in crescita non solo i ragazzi protagonisti di episodi bullismo ma anche gli spettatori indifferenti, o peggio, divertiti. Queste tendenze rendono necessari riferimenti educativi solidi, in grado di indirizzare gli adolescenti verso comportamenti più responsabili, e un forte aiuto in questo senso può venire dallo sport.

Lo sport, infatti, rappresenta una valida strategia contro il fenomeno del bullismo, un aiuto per personalità fragili, uno strumento di prevenzione del disagio e della dispersione scolastica; esso è fonte primaria di trasmissione del valore delle regole, della cooperazione, dell’altruismo e della solidarietà.

Per questo lo sport è e deve essere sempre più a disposizione di tutti anche delle persone disabili che potranno trovare soddisfazione e crescita personale nella pratica di attività sportive studiate per loro.

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