Cronaca

Furti di anfore nel mare della Gallinara: Pesce risponde al gip, ma resta in carcere

Ponente. Ha risposto alle domande del gip Fiorenza Giorgi, senza però approfondire la propria posizione, Giovambattista Pesce, il 58enne arrestato per furto di anfore dai relitti della Gallinara. L’ex assessore ai lavori pubblici del Comune di Ceriale resta in carcere. Non sono state ancora presentate istanze per ridurre la misure cautelare.

Secondo la ricostruzione degli inquirenti, “Giannino” Pesce prelevava le anfore romane sui fondali intorno all’isola Gallinara per rivenderle ad appassionati di archeologia. I militari di Ceriale hanno effettuato una perquisizione nella villa di Pesce sul lungomare Diaz, a pochi metri dalla pineta di piazza Eroi della Resistenza. Gli uomini della stazione cittadina hanno ispezionato la casa, sequestrando anfore di circa duemila anni fa, trafugate nella zona sottomarina al confine tra Albenga e Alassio.

Pesce è noto come pescatore di coralli e proprio la sua passione per le immersioni subacquee sembra averlo tradito. Nel 1990 era stato eletto in consiglio comunale con il Partito socialista ed era entrato in giunta con la delega alle opere pubbliche. Ultimamente aveva spostato i propri interessi a Brescia ed era agente di commercio per una società specializzata in pavimentazioni industriali.

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