Finale L. Con il dibattito “Enzo Tortora, storia di inquietudine, di mala giustizia e di mala stampa, di alta testimonianza civile”, organizzato in collaborazione con il Centro Pannunzio, si aprirà domani nel Complesso monumentale di Santa Caterina a Finale Ligure, la sesta Festa dell’Inquietudine. All’incontro, che si terrà presso l’Auditorium di Santa Caterina con inizio alle 15, parteciperanno la compagna di Enzo Tortora, la giornalista Francesca Scopelliti, l’onorevole Luciano Violante, il direttore del Centro Pannunzio Pier Franco Quaglieni, il giornalista Francesco Cevasco, e Andrea Scella, professore ordinario di Diritto processuale penale all’Università di Udine.
“Enzo Tortora è stato uno dei padri della televisione italiana, creativo, innovatore, libero, ribelle ai diktat. – commentano al Circolo degli Inquieti – Sarebbe stato un perfetto ‘Inquieto dell’Anno’ se non fosse stato vittima di una vicenda surreale, matrice di sofferenze vere, drammatiche. Oggi tutti riconoscono la gravità dell’errore giudiziario, ma trent’anni fa poche voci si levarono a sua difesa”.
Prima del dibattito sul caso Tortora, gli studenti e i docenti del Liceo Issel di Finale presenteranno, all’interno della sessione “Inquietamente”, i progetti di apprendimento innovativo che hanno portato avanti durante l’anno scolastico come iniziativa collaterale alla Festa (dalle 9). Il programma, iniziato lo scorso novembre, coinvolge 5 classi e 9 docenti, inclusi i due coordinatori, i professori Domingo Paola e Claudio Romeni, e si struttura in tre progetti di studio e ricerca: Impatto della Festa, Virtù e Conoscenza, Liceo online, e in un progetto di supporto: Comunicazione Web.
Alle 12,30 i Giardini Gallesio ospiteranno il primo aperitivo psicologico a cura di S.P.I.A. (Sentieri di psicologia integrata e applicata) sul tema “Conoscenza carnale o conoscenza virtuale? Il sesso degli adolescenti nell’era dei network”. A condurre i ragazzi alla scoperta della “semplicità del corpo nudo” in un mondo in cui i giovani sono incalzati da continue stimolazioni erotiche che faticano decifrano, saranno le psicologhe Nella Mazzoni e Silvia Taliente. Alle 15 al Museo Archeologico si parlerà di un enigmatico oggetto, un “Token”, unico in Italia, conservato nelle sale della struttura museale finalese. Si tratta di un piccolo cilindro di argilla, risalente al Neolitico Medio (4800-4300 a.C.) scoperto sull’altopiano delle Mànie. Su una parte di questo oggetto venne inciso un fitto reticolo composto dall’intersezione di 12 linee verticali con 13 linee orizzontali. A cosa servivano? A questa domanda risponderà Angiolo Del Lucchese, funzionario della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Liguria e scopritore del “Token”.
Alle 16,45, nel primo chiostro, il mago Andrea Santini proporrà un “divertissement sulla numerologia matemagia” alternando logica, ragionamento e magia e mostrerà come, dietro a tutte le piccole e grandi scoperte dell’umanità, ci sia innanzitutto la capacità di “giocare” con i numeri. Alle 17,30, nella Sala della Piramide, S.P.I.A. presenterà, in collaborazione con l’Apragip (Associazione per la ricerca e la formazione in psicoterapia individuale, di gruppo, istituzionale e psicodramma analitico) di Genova, il laboratorio delle emozioni “Ring”. Alle 17,45 appuntamento con Stefano Bartezzaghi e i suoi “Viaggi di conoscenza tra enigmi e giochi di enigmistica”. Bartezzaghi, figlio d’arte (il padre Piero era un famoso cruciverbista), spiegherà come l’enigmistica non sia solo un gioco ma un viaggio della mente nei diversi sensi nascosti dietro le parole.
Alle 21 sarà consegnato a Paolo Pejrone, architetto che ha progettato parchi e giardini in tutto il mondo, il Premio Gallesio, istituto dal Comune di Finale Ligure e dal Circolo degli Inquieti di Savona e destinato a personalità che si sono distinte nell’ambito naturalistico e botanico. “Il Premio Gallesio è una delle novità dell’edizione di quest’anno. – spiega il sindaco di Finale Ligure, Flaminio Richeri – E’ un riconoscimento ad un grande scienziato. Un uomo che nacque a Finalborgo nel 1772, che fu citato per i suo studi da Darwin è che è sepolto tra gli italiani illustri nel chiostro della Basilica di Santa Croce in Firenze”.
Le iniziative del 31 maggio si concluderanno alle 21,45 all’Auditorium con il concerto “Omaggio all’Inquietudine con Dremong” di Max Manfredi. “L’inquietudine è da sempre la non facile musa del mio operare poetico e musicale. – dice il cantautore – Lavoro con quattro musicisti inquieti, provenienti da varie scuole, di svariate ed alquanto eclettiche ascendenze. Presentiamo mie canzoni, antiche e nuove, edite ed inedite, che formeranno presto un album. Il nome dell’ensemble, provvisorio – sempre per inquietudine – è Dremong. Il Dremong è un inquieto ed inquietante orso tibetano, dal carattere – tradizionalmente – malvagio, tanto da aver dato origine, secondo alcuni, alla leggenda dello Yeti, l’Abominevole Uomo delle Nevi.” Al termine del concerto Max Manfredi sarà intervistato da Francesco Cevasco.
La Festa dell’Inquietudine è ideata e organizzata dal Circolo degli Inquieti di Savona, con la collaborazione del Comune di Finale Ligure, della Regione Liguria, della Provincia di Savona e della Fondazione De Mari e il patrocinio della Camera di Commercio di Savona. Sponsor della Festa sono Ilce Spa Gestione Acquedotti, Cassa di Risparmio di Savona, Unione Industriali della Provincia di Savona, Finalmare S.p.a., GF Group e Cava Arene Candide.