Loano. “Abbiamo litigato, le ho dato qualche spintone ed è finita sul divano, sì, ma non l’ho gettata giù dal balcone”: Manuel Garofalo, accusato di tentato omicidio per l’episodio accaduto lunedì sera in via Dei Prigliani a Loano, quando la convivente, Giovanna, ha fatto un volo di una decina di metri precipitando nel giardino interno della palazzina in cui i due vivevano, ammette di averla malmenata, ma respinge con forza di aver causato la sua caduta dal terrazzino.
Questo il quadro che l’indagato ha dipinto davanti al gip Fiorenza Giorgi nell’interrogatorio di garanzia di questa mattina: Garofalo, quella sera, si stava preparando per uscire, da solo. Alla compagna Giovanna, però, quella pretesa non sarebbe andata giù. Era gelosa, non capiva perché l’uomo volesse trascorrere una serata in giro senza di lei. Non era la prima volta che accadeva, e non era la prima volta che la donna si sarebbe lasciata andare a scenate di gelosia.
Solo che lunedì sera quella scenata si è trasformata in una lite, degenerata in spintoni (“l’ho solo spinta sul divano” ha detto Manuel al gip) e poi nella caduta dal balcone della donna, che ora lotta tra la vita e la morte al Santa Corona di Pietra Ligure. Dopo il litigio, Manuel racconta di essere andato in bagno a pettinarsi, con l’intenzione di uscire; poi, uscito dal bagno, l’avrebbe chiamata e, non sentendo risposte, l’avrebbe cercata nelle stanze del piccolo appartamento, fino a quando avrebbe visto la porta finestra aperta e si sarebbe affacciato dal balcone, vedendola poi in giardino priva di sensi.
Garofalo, assistito dall’avvocato Silvio Carrara Sutour, ha dunque respinto con forza l’accusa di tentato omicidio. Il suo legale, poi, specifica che, agli atti, vi è scritto che la donna, prima di essere intubata, ha riferito ai carabinieri solo di essere stata picchiata, e non di essere stata spinta giù dal balcone, come riferito nei giorni scorsi. La speranza, espressa dalla difesa, è che la donna possa ovviamente svegliarsi e riprendersi, anche per chiarire i fatti di quella sera.
Alla fine dell’interrogatorio il gip Fiorenza Giorgi ha convalidato l’arresto riservandosi di decidere la misura cautelare da applicare.