Cronaca

Accusato di essere il rapinatore che assaltava le banche travestito da donna: 56enne milanese si difende in aula

Tribunale

Savona. E’ ripreso questa mattina il processo che vede a giudizio un cinquantaseienne milanese, Pietro Noci, ritenuto responsabile di una serie di cinque rapine messe a segno in provincia di Savona: il 26 agosto 2008 alla Carige di Varazze, il 24 novembre 2008 alla Carisa di Spotorno, il 15 dicembre 2008 ancora alla Carige di Varazze, il 16 febbraio 2009 alla Carige di Villanova d´Albenga e il 10 aprile 2009 nella filiale della Carige di piazza Leon Pancaldo a Savona.

Questa mattina in aula è stato sentito anche lo stesso Pietro Noci che, documenti alla mano, ha ribadito di essere estraneo alle rapina che gli vengono contestate. L’imputato per sostenere la sua tesi ha mostrato alcuni tabulati telefonici ed una perizia dei Ris che, a suo dire, lo scagionerebbero. Prove che sono state acquisite dal Collegio dei giudici. Dopo di lui è stata sentita anche una dipendente della banca rapinata il 26 agosto ed 15 dicembre che ha ricordato come, quel giorno, nella filiale fece irruzione un uomo travestito da donna: “Aveva una parrucca rossa e grossi occhiali. Dal modo di parlare e di atteggiarsi si capiva che era un uomo”. La testimone non è stata però in grado di riconoscere in Noci il bandito: “Sono passati troppi anni e, anche se sentissi parlare l’imputato, non saprei dire se in lui riconosco il rapinatore”. Il processo riprenderà il prossimo 7 novembre.

L’inchiesta che aveva portato all’arresto di Noci era stata denominata “Transformer” vista l’abitudine del bandito di travestirsi da donna per assaltare gli istituti di credito. Sono stati proprio alcuni degli occhiali, tutti dal design piuttosto particolare, utilizzati dal rapinatore ed altri accessori a far collegare il nome di Noci a numerose rapine: i carabinieri infatti a bordo di alcune auto utilizzate dall’imputato, ma anche da chi ha assaltato le banche hanno ritrovato proprio gli oggetti usati per i travestimenti. In una delle vetture, ritrovata nel milanese, era stato trovato anche un blocchetto di assegni sottratto durante una rapina ad una filiale Carige dell’imperiese. Prove che, sommate ad alcune intercettazioni ambientali, hanno permesso ai carabinieri di arrestare Noci con l’accusa di rapina. Ad incastrarlo ci sarebbe poi anche il suo DNA ritrovato su due bottigliette d’acqua e su un cappellino trovati sempre su una delle auto rubate e poi ritrovate dai militari.

Inoltre a casa di Noci era stata ritrovata anche la scatola di un paio di scarpe “American Eagle”, trovate come altro materiale su una delle auto, la cui impronta era stata lasciata sia all’interno di una banca (sopra il bancone) che sull’auto usata dal rapinatore. Secondo l’accusa Noci, che è un nome ben noto alle forze dell´ordine (il suo “curriculum criminale” infatti è piuttosto ricco e gli vengono addebitati diversi assalti a sportelli bancari), nella maggioranza dei casi, agiva travestito da donna. Per gli inquirenti, avrebbe rapinato, dal febbraio 2008 al 27 aprile 2009, circa una trentina di banche in tutto il nord Italia: Liguria, Lombardia, Piemonte, Trentino Aldo Adige, Emilia Romagna. Il rapinatore era stato arrestato nel giugno 2009 dai carabinieri del comando provinciale di Genova, che da mesi indagavano su di lui anche con pedinamenti ed interettazioni ambientali. Al momento dell’arresto però i “colpi” in provincia di Savona non gli erano ancora stati contestati.

Noci era uscito dal carcere nel 2007 dopo aver scontato una condanna a 15 anni, sempre per rapina. In Liguria, oltre alle rapine nella provincia di Savona gli si attribuiscono anche i colpi messi a segno a Sestri Levante (23 febbraio 2009), Arenzano (5 marzo), 22 aprile (Sanremo, Carige di corso Cavallotti). Il rapinatore di solito colpiva nelle banche più vicine alle uscite dell’autostrada e quasi sempre agiva travestito o da donna o in altri modi (una volta si era vestito da operaio dell’Anas). A tradire il Noci era stato il Telepass di un’auto rubata dal quale i carabinieri erano riusciti a individuare la zona dove abitava.

Il nome di Noci era finito anche alla ribalta delle cronache quando era rimasto ferito assieme ad un agente della polizia penitenziaria dopo aver tentato di evadere durante un trasferimento dal carcere di Marassi al Tribunale di Massa Carrara, dove doveva presenziare ad una udienza. L´episodio era successo in un´area di servizio sulla A12. Il detenuto aveva tentato la fuga durante le operazioni di rifornimento di carburante del mezzo della Polizia Penitenziaria nella stazione posta dell´aria di servizio dell´autostrada A12 di Sestri Levante, in direzione Genova.

Vuoi leggere IVG.it senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.