Savona. Raffaele Uzzauto verso il patteggiamento. E’ questa l’indiscrezione che arriva da palazzo di giustizia a proposito dell’inchiesta per la truffa intorno all’Inter Club Savona. L’ex presidente del club nerazzuro di via Gramsci, attraverso il suo legale Ettore Molino, avrebbe infatti manifestato l’intenzione di definire il procedimento penale che lo vede accusato di truffa con un patteggiamento.
Secondo gli inquirenti, l’indagine è stata condotta dalla polizia dell’ufficio di frontiera marittima, l’ammontare della maxi truffa contestata all’ex presidente dell’Inter Club ammonterebbe a oltre due milioni di euro. Tra i raggirati non ci sono solo savonesi, ma anche persone abitanti a Genova, La Spezia, Milano e Brescia, a dimostrazione che la rete di “investitori” creata da Uzzauto si estendeva anche fuori della provincia. Del resto, grazie anche all’Inter Club, di conoscenze ne aveva e ne coltivava.
Il metodo Uzzauto, secondo la ricostruzione degli investigatori, era un sistema che proponeva investimenti redditizi e che per fare presa sui “clienti” puntava su un brand di prestigio, quello appunto del club milanese, facendo leva sulla fede nerazzurra dei malcapitati, raccoglieva denaro per iniziative legate alla squadra di calcio (cene, i biglietti della partita, i gadget). Ma non c’era solo l’Inter. La polizia marittima, infatti, avrebbe scoperto che alcuni investitori sarebbero stati raggirati con la compravendita di bottiglie di vino pregiato, acquistate da grossisti a prezzi di favore e rivendute a ristoranti e alberghi, sempre con la promessa che le somme imprestate sarebbero state restituite, con tanto di guadagno.
Diversa la versione dei fatti fornita da Uzzauto agli investigatori. Lui ha spiegato di essere stato, negli ultimi anni, truffato da due persone, motivo per cui ha perso centinaia di migliaia di euro. Da quel momento sarebbero iniziati i problemi e Uzzauto non è riuscito a restituire le somme di denaro che gli erano state prestate.