Cronaca

Podisti s’imbattono in altre tavole chiodate sui sentieri di Finalpia, il sindaco: “Convocato dal prefetto per trovare soluzioni”

Finale Ligure - Chiodi nei sentieri delle Manie

Finale Ligure. Questa volta a lanciare l’allarme è un gruppo di podisti, precisamente alcuni appassionati di Trail, che, approfittando di una giornata dalle temperature miti, si sono ‘lanciati’ sulle alture finalesi imbattendosi in un’amara scoperta: due tavolette chiodate a distanza di 100 metri una dall’altra, che, come per gli altri ritrovamenti, anche in questo caso erano occultate nella vegetazione in mezzo al sentiero. Il tratto interessato è il sentiero della Briga.

L’escalation di episodi simili comincia seriamente a preoccupare e, se prima si delineavano come pontenziali danni solo le gomme delle mountain bike, con i ritrovamenti di ieri la situazione diventa ancora più pericolosa dal momento che ad essere disseminato di trappole è stato un sentiero usato anche da chi va a correre e potrebbe quindi ritrovarsi con un piede infilzato da una inaspettata camminata sui chiodi.

L’allarme è dunque alto, anche per il sindaco di Finale Flaminio Richeri: “Mi sono preso cura di presentare denuncia contro ignoti perché il pericolo per la sicurezza pubblica c’è. Inoltre si rischia anche di creare un danno d’immagine a questo importantissimo settore turistico. Ho ricevuto in questi giorni la convocazione da parte del prefetto per la riunione di giovedì del Comitato per l’ordine e la sicurezza in cui quello delle trappole per i bikers sarà uno dei punti all’ordine del giorno”.

“E’ un problema difficile da aggredire – continua Richeri – Noi cerchiamo di parlare con tutte le categorie coinvolte per trovare una condivisione di intenti. Questi fenomeni sono portati avanti da una testa folle, però è indubbio che certe polemiche possano indurre a continuare a fare questi gesti. Sarà difficile risalire ai responsabili perché il territorio è vasto, però una pressione da parte degli inquirenti potrebbe certamente giovare a porre fine a questo incubo”.

Intanto la questione sta surriscaldando gli animi di sportivi e addetti ai lavori, anche su dibattiti accesi che siu susseguono sui forum di settore. “Le associazioni di categoria sono in allarme – dice Riccardo Negro, presidente di “Blu Bike” – per questioni legate alla sicurezza e per il danno che si sta creando all’intero comparto che ha il merito di aver destagionalizzato il turismo qui nel Finalese e i cui sforzi rischiano ora di essere vanificati. Non capiamo con chi abbiamo a che fare e cosa voglia ottenere con questi gesti riprovevoli. Secondo noi ad operare sono almeno due persone, qualche segnalazione, tutta da verificare, l’abbiamo avuta”.

Quel che è certo è che, se in passato episodi simili erano sporadici, negli ultimi tempi stanno diventando troppo sistematici per non preoccupare gli addetti ai lavoro e chi frequenta i sentieri del finalese. Anche perché, nell’ultimo caso, le tavolette chiodate sono state poste in un sentiero battuto anche dai “podisti della domenica” o dalle famigliole, anche con bimbi piccoli, che vogliono fare una passeggiata immersi nella natura. Il rischio è dunque altissimo, e c’è da sperare che non accada il peggio. La finalità – dicono alcuni dai forum – è allontanare le persone dai boschi. Ma perché?

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