Cronaca

Operazione “Caterpillar”, Mameli interrogato in carcere: “Ero tra gli escavatori solo per lavorare”

Albenga. Gabriele Mameli si professa completamente estraneo alle accuse. Arrestato nell’ambito dell’operazione “Caterpillar”, stamane è stato interrogato in carcere. All’uomo, insieme a Salvatore Miano e Giuseppe Palermo, allo stesso modo finiti in manette, viene contestata la serie di truffe attraverso cui alcuni escavatori presi a noleggio sono stati rinvenduti illecitamente (a prezzi stracciati) ad ignari imprenditori.

Mameli ha riferito che era solo in cerca di un lavoro come escavatorista e che Miano gli aveva dato questa possibilità lavorativa. “La presenza di Mameli nei luoghi delle contestate truffe è da ricercarsi proprio nella sua natura di lavoratore subordinato e non di compartecipe nei reati, da altri commessi” afferma l’avvocato difensore Rocco Varaglioti.

“Purtroppo – prosegue il legale – questa è però una situazione paradossale, dove forse per ‘leggerezza’ ci si trova coinvolti in un procedimento instaurato contro altri soggetti già noti per precedenti penali di tal fatta: dimostrare l’innocenza di Mameli sembra una impresa ardua, nonostante la circostanza per cui lo spirito collaborativo dimostrato, fin dall’inizio, dal mio cliente dovrebbe far indurre gli inquirenti perlomeno a ricredersi sulle imputazioni”.

Il difensore di Mameli confida che l’atteggiamento collaborativo dello stesso possa guadagnargli il rapido ritorno in libertà o almeno la concessione dei domiciliari in attesa di giudizio.

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