Cronaca

Fiches rubate al Casinò: un savonese fra i croupier condannati

Croupier condanna I grado Sanremo

Ponente. Si è chiusa, stamani, davanti al giudice monocratico Edoardo Bracco di Sanremo, con la condanna dei 6 imputati la prima fase di giudizio al processo per furto con alla sbarra cinque croupier e un controllore comunale del Casinò di Sanremo, arrestati il 27 gennaio 2012 e poi tornati in libertà, nell’ambito dell’inchiesta della locale Procura, su una serie di furti di fiches ai tavoli verdi.

Sono stati così condannati: il capo tavola Andrea Baracchini, 60 anni, di Sanremo (4 anni e 800 euro); Luigi D’Armi, 52 anni, croupier, di Sanremo (3 anni e 8 mesi e 600 euro); Giuseppe Ricca, 55 anni, controllore comunale, originario di Civezza, residente a Taggia (3 anni e 6 mesi e 500 euro); Giuseppe Caruso, 40 anni, croupier, savonese residente a Imperia (3 anni e 2 mesi e 300 euro).

E poi 3 anni di reclusione e 206 euro di multa ciascuno nei confronti di: Stefano Covatta, 53 anni, capo tavola di Sanremo ed Emiliano Cappello, 33 anni, croupier originario di Imperia e abitante a Sanremo. Il giudice ha, quindi, disposto, per tutti l’interdizione, per cinque anni, dai pubblici uffici.

Il risarcimento nei confronti della parte offesa, il Casinò (assistito dall’avvocato Alessandro Mager) è stato quantificato, senza provvisionale, nell’ordine di 10mila euro ciascuno. In solido, invece, i 6 imputati dovranno pagare 3.500 euro di spese processuali sostenute dalla parte civile. Facevano parte del Collegio difensivo gli avvocato: Bruno DI Giovanni, Davideo Oddo e Alessandro Moroni.

L’indagine partì su una segnalazione del Cda della Casinò Spa. Ad incastrare i dipendenti della Casinò Spa – quest’ultima già costituitasi parte civile – ci sarebbero, in particolare, una serie di filmati che li ritrarrebbero nell’atto di sottrarre fiches dal “ficheur”. Secondo gli inquirenti i furti sarebbero avvenuti sia alle roulette francesi che a quelle americane, secondo un sistema ormai ben consolidato, che consisteva in un abile gioco di prestigio da parte del capo tavola che, con la collaborazione del croupier, faceva cadere nel foro per la raccolta delle fiches di scarto un certo numero di fiches per un valore, solitamente, di 2.000 euro.

In collaborazione con Riviera24

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