Savona. Tre rapine messe a segno tutte con lo stesso modus operandi e utilizzando un casco integrale per nascondere il volto. Il modo di agire del “bandito col casco” era ben preciso: faceva irruzione nel negozio, minacciava, pistola alla mano, il cassiere e si faceva consegnare i soldi per poi fuggire in sella ad uno scooter. Era stato proprio il mezzo a due ruote usato dal rapinatore seriale ad incastrarlo: Ivan Pavarino, 44 anni, nel novembre scorso era infatti stato identificato ed arrestato dai carabinieri.
Secondo l’accusa l’uomo era il responsabile di almeno tre colpi: il 7 settembre alla ricevitoria di via Sormano a Savona; il 14 settembre al “Gulliver” di Albisola, quando aveva anche colpito con il calcio della pistola; infine il 19 settembre al “Gulliver” di via Doberti a Savona. Tre colpi che gli avevano fruttato un bottino di circa 8 mila euro. Questa mattina, in udienza preliminare, davanti al giudice Emilio Fois, Pavarino ha scelto di patteggiare ed è stato condannato a tre anni e sei mesi di reclusione.
L’indagine era partita subito dopo la prima rapina: i carabinieri erano riusciti ad individuare lo scooter nero usato dal bandito e a seguirne gli spostamenti. Quando Pavarino aveva abbandonato quel mezzo e rubato un secondo scooter i militari lo avevano arrestato in via Nazionale Piemonte a Savona. Indagando su Pavarino gli uomini dell’Arma avevano anche arrestato uno spacciatore, Leonardo Macciardi, classe 1969, con cui l’uomo si incontrava spesso. In casa di quest’ultimo gli investigatori avevano trovato 30 grammi di cocaina, alcune piantine di marijuana, una confezione di lattosio e bilancini di precisione.