Calice L. I cimiteri sono luoghi che, a volte, non “riposano”. Un esempio è quello di Carbuta, frazione di Calice Ligure, teatro, qualche notte fa, di atti vandalici su alcune tombe e, in particolare, di un accanimento inspiegabile contro quella di Andreina Bove, morta nell”89 all’età di 24 anni.
Ma c’è anche chi ricorda altri episodi simili, avvenuti più a ponente. “Ricordo in particolare che una decina di anni fa, nella frazione di Lusignano di Albenga, erano stati presi di mira alcuni loculi” racconta monsignor Giorgio Brancaleoni, Vicario Generale della Diocesi di Albenga-Imperia.
I motivi, però, sembravano essere precisi. “Si disse che fosse il tentativo di alcuni di spaventare gli spacciatori che avevano la loro base proprio all’interno del cimitero per rifornire i propri clienti – spiega il monsignore – Si sperava insomma che simulando episodi inquietanti lo spaccio di spostasse altrove”.
Quello che sta accadendo a Carbuta, però, ha i contorni di un film inquietante. La tomba di Andreina è stata presa di mira ben tre volte negli ultimi anni. Nella notte tra giovedì e venerdì, l’episodio più blasfemo, con ignoti che tirano fuori la bara dal loculo, la gettano a terra rompendola, per poi danneggiare anche la limatura zincata che ricopre i resti della giovane. Un accanimento inspiegabile. C’è chi parla di semplici atti di vandalismo, chi di rituali di altro genere.
“Non ho notizie di messe nere o rituali di questo tipo nel nostro territorio, e non conosco bene l’episodio di Carbuta – dice monsignor Brancaleoni – ma mi sembrano fatti non riconducibili a possibili strane cerimonie”.
Sugli episodi avvenuti nella frazione di Calice Ligure indagano i carabinieri.