Cronaca

Disperso a Osiglia, l’agente Matteo Porrini: “Ho illuminato con la torcia, sembrava un sasso: ma era il piccolo ranicchiato”

Osiglia. E’ stato provvidenziale l’intervento della mini-squadra, due agenti della postrada di Carcare e due operatori del soccorso alpino, nella zona precisa in cui è stato ritrovato il piccolo Daniele.

A puntare la luce della torcia nell’anfratto giusto è stato l’assistente di polizia Matteo Porrini, che racconta: “Abbiamo ricevuto la nota dalla sala radio a mezzanotte e venti; siamo andati subito sul posto per aggiungerci alle ricerche. Dopo varie operazioni con i cani molecolari, abbiamo formato un gruppo e perlustrato a pettine la parte a monte della casa”.

L’agente ha avvertito qualcosa, forse un rumore. “Con la torcia l’ho visto, la faccia nelle foglie – riferisce – Ho pensato al peggio, immaginando fosse esanime, poi ho visto che era sveglio e l’ho preso in braccio. Da lontano sembrava un sasso”.

Nelle temperature rigide di Osiglia il bimbo si è ranicchiato: dieci lunghe ore lontano da casa, al buio e al freddo, dopo aver lasciato l’abitazione di località Giacchino per fare un dispetto alla sorellina, con la quale aveva avuto un battibecco giocando.

L’agente Porrini, quindi, ha individuato il piccolo nella vegetazione, mentre la collega Ilaria Gribaudo ha subito coperto il piccolo con il proprio giubbotto. Trasportato al campo base per essere visitato, Daniele è stato trovato in buone condizioni ed ha potuto riabbracciare il papà Michele e la mamma Cristina.

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