Cronaca

Albenga, furti e bivacchi davanti ai supermercati cittadini: “sos” degli addetti ai lavori

spesa carrello supermercato

Albenga. Il modus operandi è sempre lo stesso: stazionare pigramente fuori dai supermercati cittadini e, a turno, entrare, accaparrare qualche birra e qualche snack, presentarsi alla cassa mostrando solo una minima parte dei prodotti arraffati, e sperare nella buona sorte per non essere pizzicati dagli addetti dell’esercizio commerciale. E se qualcosa andasse storto? Si può sempre fare i gradassi e ricorrere alle minacce per evitare che i derubati si rivolgano alle forze dell’ordine.

Non accade chissà dove. La tecnica utilizzata per mangiare e bere “a sbafo” mentre ignari cittadini fanno diligentemente la coda con la carta di credito in mano, sembra essere in voga nei market di Albenga: dal Basko di via Leonardo Da Vinci fino ai punti vendita “Gulliver” di via Cesare Battisti e di piazza Berlinguer. Protagonisti gruppi di extracomunitari che stazionano su panchine e marciapiedi nei pressi degli esercizi commerciali e che entrano a turno nei negozi assicurandosi bevande e cibi che non scadano senza pagarli.

Sembra che il loro menù preferito sia a base di scatolette di tonno e birra, che nascondono nelle tasche delle giacche e dei pantaloni, pagandone solo una minima parte che tengono in mano mostrandola ai cassieri. Il resto viene condiviso con i “colleghi” nullafacenti che attendono all’esterno la loro razione.

“Accade spessissimo, quasi non ci facciamo più caso – dice Marco, uno dei responsabili del Gulliver di via Cesare Battisti, in centro città – Il copione è sempre lo stesso, così come le facce. Sono quelle che vediamo quasi tutte le sere in piazza del Popolo a ubriacarsi. Arrivano qui, sottraggono quattro o cinque lattine e ne pagano solo una. Ce ne accorgiamo praticamente sempre, anche perché sono sempre gli stessi a presentarsi qui con fare strafottente e la consapevolezza che nulla potrà accadere loro. A volte li fermo, ma ora credo che non ne valga la pena. C’è ancora il rischio che questi abbiano con sé un coltello e che reagiscano in modo sconsiderato”.

Marco racconta che questi furti vengono messi a segno ciclicamente e con le stesse modalità. Più volte si è messo a rincorrere i ladri per recuperare la merce, ma ciò che ne ha ricevuto in cambio sono solo minacce. “Un giorno uno di questi stranieri mi ha detto: ’Tanto sappiamo dove trovarti’ – racconta – Non è stato piacevole. Io sono abbastanza robusto e so difendermi, ma la paura che le minacce si trasformino in realtà c’è”.

Anche perché non sarebbe la prima volta che , dalle parole, si è passati ai fatti. “Al mio collega, che si è permesso di fermare uno di questi ladruncoli, hanno bucato le ruote della macchina – dice ancora Marco – La sensazione sgradevole è che non ci sia modo di fermarli. Più volte abbiamo chiamato le forze dell’ordine ma è tutto inutile. Non per colpa loro, bensì delle leggi. Che senso ha denunciarli o arrestarli se il giorno dopo sono già fuori? Questi delinquenti lo sanno benissimo, e infatti ritornano senza farsi il minimo problema. E non solo in questo supermercato”.

In piazza Berlinguer il Gulliver è praticamente all’interno dei giardini che danno su viale Pontelungo. Il luogo ideale per poltrire, rubare, e, a quanto pare, anche drogarsi. “Qui abbiamo trovato siringhe davanti all’entrata. Un vero pericolo per grandi e piccini – mette in guardia Marco – Ma basta spostarsi di qualche centinaio di metri per vedere chi staziona davanti al Basko di via Leonardo Da Vinci con le stesse intenzioni: sono tutti extracomunitari. Non lo dico perché mosso da sentimenti razzisti, ma solo perché descrivo la realtà dei fatti: loro pranzano, cenano, e, soprattutto, si ubriacano grazie a ciò che rubano nei nostri negozi”.

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