Economia

Tirreno Power: la cronaca del faccia a faccia tra l’ingegner Gosio e i Comuni

Vado/Quiliano. “Abbiamo sempre risposto alle domande che ci sono arrivate dai Comuni e dalle istituzioni, il nostro percorso è stato quello previsto dalla legge: faccio presente che abbiamo presentato il progetto nel 2007, nello stesso periodo un analogo iter progettuale ha preso il via in Germania e oggi quel impianto e funzionante, mentre noi siamo ancora qui a discutere… Questo rappresenta il problema dell’Italia”. Queste le parole dell’amministratore delegato di Tirreno Power, Giovanni Gosio, pronunciate nel corso dell’atteso faccia a faccia tra la dirigenza della centrale vadese e gli amministratori di Vado e Quiliano. Una ventina le persone presenti nella sala consiliare del Comune di Vado Ligure, contrari al progetto di Tirreno Power.

A prendere la parola per primo e stato il consigliere comunale del gruppo socialista Pietro Bovero che ha parlato per 10 minuti. Poi ha parlato Monica Giuliano capogruppo Pd. In seguito è intervenuto il capogruppo di “Quiliano partecipa” Valter Sparso, che ha chiesto ai vertici di Tirreno Power se il progetto sia ancora valido, considerata la crisi e il calo della domanda e se non sia possibile attuare un progetto che salvaguardi l’occupazione locale ma che sia meno impattante sotto l’aspetto ambientale e del territorio.

Questa la risposta di Giovanni Gosio: “Stiamo parlando di un ciclo complesso, lungo e altamente tecnologico. Sul fatto se sia ancora competitivo dovremo prima sapere quando potremo avere l’ok definitivo per il via al progetto”. E sulla questione radioattività, il Ceo di Tp ha spiegato: “Da quando è entrata in vigore l’AIA vengono controllati tutti i carichi di carbone e non c’è presenza di radioattività. Prima non era controllata perché non era prevista dalla normativa vigente”.

Sulle centraline l’ingegner Gosio ha poi spiegato che “misurano le ricadute al suolo, non le emissioni, questo vuol dire che si sa cosa c’è ma non da dove proviene”. I vertici di Tp, infatti, ribadiscono che la centrale termoelettrica non è l’unica realtà “emissiva” sul territorio, che però misura tutto quanto viene emesso in tempo reale. Le centraline non registrano grandi differenze tra quando i gruppi sono attivi o in stand-by.

Andando su aspetti ancor più precisi, i consiglieri comunali hanno chiesto delucidazioni sull’avviamento ad olio combustibile: “Viene effettuato una ventina di volte all’anno – ha ribattuto Gosio – La nuova unità avrà l’avviamento a gas e non più ad olio. Come previsto, l’AIA prevede che entro l’ottavo anno l’olio combustibile sia completamente eliminato dall’impianto”.

L’argomentazione si è quindi spostata sugli effetti occupazionali dell’operazione. “La filosofia aziendale è indirizzata verso un occupazione il più possibile locale – ha ribadito Gosio – Per quanto riguarda la fase di cantiere sono previste tra i 700 e i 1000 lavoratori al giorno”.

A questo punto sono intervenuti i sindaci Attilio Caviglia e Alberto Ferrando, con domande sulle intenzioni del management rispetto all’AIA e sulla compatibilità lavoro-ambiente.

In particolare, Ferrando ha marcato: “Manca la fiducia nelle istituzioni, la gente non crede ai dati, servono chiarezza; questo non dipende da voi ma è un fallimento della politica, il fatto che il controllore non corrisponda al soggetto controllato. Per questo l’osservatorio ambientale deve lavorare e produrre i frutti che auspichiamo”.

Questa la replica del dirigente di Tirreno Power: “Sull’indagine epidemiologica siamo disponibili a fornirò alla Regione i dati. Sull’AIA noi oggi potremmo procedere perché abbiamo tutte le autorizzazioni L’investimento vale 1200 milioni di euro e quindi prima di procedere vogliamo la certezza di non essere bloccati”.

Poi il nodo che paralizza l’azione dell’azienda: “Oggi abbiamo sei ricorsi e mentre stiamo rispettando l’AIA le pendenze da oltre un anno non ci danno la certezza dei tempi. Siamo stati obbligati a grandi sforzi; quello che garantiamo con l’AIA è che alla fine di questi 8 anni, oltre alla copertura del carbonile, ci sarà una riduzione delle emissioni del 70%. E in ogni caso la costruzione del terzo gruppo è vincolata al rispetto di tutto quanto è previsto dall’AIA” ha detto Gosio.

“Ma non è certo che tra 8 anni sarà ancora economicamente sostenibile la realizzazione del nuovo gruppo, senza le condizioni economiche potremmo anche non farlo – ha aggiunto – Quello che è certo e che questo diventerà un modello da imitare, con un abbattimento mai visto delle emissioni”.

Per quanto riguarda la copertura del carbonile, ci sono 3 anni di tempo. “Presenteremo entro la metà di quest’anno il progetto al Ministero e, con l’approvazione, prevediamo un’apertura del cantiere entro l’inizio del 2014 perché sia completato nei tre anni” ha affermato l’ingegner Gosio.

Assenti, durante l’incontro, gli esponenti istituzionali 5 Stelle, contestatori di lungo corso dell’operazione Tirreno Power, mentre alcuni dei comitati no-carbone che volevano prendere la parola sono stati stoppati dal sindaco Caviglia, il quale ha sottolineato come l’occasione fosse riservata all’incontro tra Tp e i rappresentanti delle amministrazioni comunali.

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