Cronaca

“Telefono Donna”, 212 richieste d’aiuto in un anno: anche per le savonesi il nemico è dentro le mura domestiche

violenza donne

Savona. Il 29% delle richieste di aiuto che arrivano a “Telefono donna” è di madri e mogli che hanno subito violenza fisica e psicologica in ambito familiare. E così anche in provincia di Savona accade ciò che si verifica a livello nazionale, dove il nemico con cui combattere si trova all’interno delle mura domestiche.

Il dato arriva da quello che è ormai diventato il punto di riferimento in provincia di Savona per donne in temporanea difficoltà, e che, dal maggio 2008, con il sostegno dell’Assessorato alle Pari Opportunità, gestisce il Centro Antiviolenza della Provincia di Savona.

“Telefono donna”, nato nel 1991, presta i seguenti servizi: aiuto alle vittime di violenza e progetti di intervento personalizzati; monitoraggio e raccolta di dati utili all’emersione del fenomeno; analisi delle risposte dei servizi pubblici e privati coinvolti nella rete di supporto; progetti e formazione, supervisione e aggiornamento per gli operatori/volontari; iniziative culturali, d’informazione, sensibilizzazione e denuncia.

Nel 2011 sono state 212 le richieste di aiuto “in rosa” con mamme e mogli in difficoltà, perché vittime di un familiare violento o perché perseguitate (anche se il fenomeno dello stalking sembra comunque limitato nel Savonese e, nei casi segnalati, è comunque sempre compiuto da un familiare). Le donne che si sono rivolte al “Telefono Donna” hanno dai 20 anni in su, ma le richieste di aiuto più frequenti arrivano da chi ha superato i 30 anni e aumentano nella fascia tra i 40 e i 50 anni (sono anche molte quelle che evitano di dichiarare la propria età). La stragrande maggioranza delle chiamate arriva dal Savonese, e si tratta in quasi tutti i casi di donne italiane.

La struttura della associazione è così costituita: 24 volontarie, 5 avvocati (3 civilisti – 2 penalisti), 1 psicologa, 1 psicoterapeuta esperta in terapia familiare, 1 psicoterapeuta esperta nella cura psicologica del trauma, 1 psicologa con master in etnopsichiatria, 1 psicoterapeuta supervisore del gruppo volontarie, 3 counselors, 5 mediatrici culturali (per quanto riguarda queste ultime figure, l’esigenza nasce dal fatto che circa il 20% delle assistite è costituito da donne straniere).

Inizierà proprio domani il corso di formazione per volontarie: gli incontri si terranno tutti i mercoledì successivi fino al 10 aprile (dalle 18 alle 20) presso la sede della Provincia di via Sormano 12. Temi al centro del corso: la violenza in famiglia e contro le donne, come riconoscerla e uscirne; leggi e tutela della donna vittima; la modalità dell’accoglienza. Per informazioni: 019 8313399.

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