Cronaca

Scomparsa di Paolo Ponzo, dolore, sgomento e tanti ricordi sul web: “Addio capitano, buon viaggio”

Savona. Una tragedia di quelle che lasciano sgomenti, senza parole e, soprattutto, senza un perché. La morte di Paolo Ponzo, calciatore, ex capitano del Savona e ora dirigente del settore giovanile biancoblu, ha sconvolto il mondo sportivo savonese e non solo. Sono tanti gli amici, i colleghi e i tifosi che da ieri sera (la notizia della sua scomparsa avvenuta a causa di un malore durante la Maremontana ha iniziato a circolare intorno alle 22) lo stanno ricordando con parole di grande affetto e stima.

Ricordi anche di chi ha lavorato e vissuto vicino al calciatore savonese, che raccontano chi era davvero Paolo. Come quello lasciato dall’assessore Elisa Di Padova sulla sua pagina Facebook nella quale si legge: “Addio Capitano. Tu sei e sarai sempre il Capitano, quello del ‘testa bassa e pedalare’, quello che se la faceva di corsa dal Ruffinengo al Baci prima e dopo l’allenamento, quello che teneva lo spogliatoio, il saggio e l’instancabile. Tanti ricordi si accavallano ora e fanno male. Semplice e silenzioso, umile e rispettoso di tutti gli avversari. Professionista. Te ne sei andato correndo. Mi distrugge pensare a quello che avresti ancora fatto e all’esempio che avresti ancora dato a tutti i piccoli che stavi accompagnando nella crescita umana e sportiva. Ti ricorderò per sempre come l’Esempio dello Sport che amo, Uomo di Squadra, Capitano nella Vita prima ancora che della mia squadra. Addio Capitano, buon viaggio”.

In mattinata è arrivato anche un messaggio da parte degli organizzatori della Maremontana: “Profondamente provati per la scomparsa dall’amico e atleta Paolo Ponzo, gli organizzatori e i volontari tutti si uniscono al dolore della famiglia. Paolo è stato colto da malore sul percorso di gara. E’ stato soccorso, ma in breve tempo ha avuto un arresto cardiaco. Portato al Pronto Soccorso di Pietra Ligure, vani sono stati i tentativi di rianimarlo. Non ci sono parole per esprimere il nostro stato d’animo e il dolore che proviamo in questo tragico momento”.

Sulla pagina Facebook di Ivg.it, ma anche su tutta la rete, sono tantissimi i messaggi di cordoglio che si leggono per Paolo Ponzo. In tanti si chiedono come sia possibile che una tragedia simile sia accaduta e, anche se solo virtualmente, sono vicini alla famiglia del campione.

Sempre dal web parte anche una polemica sulla gara, la Maremontana appunto, durante la quale Ponzo ha accusato il malore fatale. Un trail corso in condizioni estreme e che, a detta di molti, andava rinviato o comunque reso meno difficoltoso. E così si leggono diversi commenti nei quali gli organizzatori della manifestazione (che ha registrato diversi casi di malori causati soprattutto dal freddo) vengono accusati di aver voluto far partire ad ogni costo una gara da annullare.

Immediata però arriva anche la risposta di chi questi tipi di gare li corre da sempre come Ernesto C.: “Faccio trail, Ultratrail, corse in montagna, sci alpinismo. Dietro una gara di questo genere, c’è un organizzazione che chi passa tutta la domenica sul divano a scrivere commenti su FB, non si immagina neanche, organizzazione peraltro impeccabile, visti i successi delle precedenti edizioni, che hanno portato la Maremontana a chiudere le iscrizioni una settimana prima della gara, organizzazione che non riguarda solo la gara , ma anche il terzo tempo, in questo caso ricchissimo e sempre piacevole anche per gli accompagnatori. È un trail, a cui partecipano atleti esperti dei migliori teams italiani (questa edizione vedeva forse la partecipazione a più alto livello in assoluto). I problemi li hanno avuti tutti, tutti sapevano a cosa andavano incontro, le previsioni meteo (concordo che la quota neve era data ad almeno 1600mt.al mattino). Chi ha avuto problemi si è ritirato, e questo riguarda tutti dall’ultimo ‘tapascione’, al più esperto Top Runner, dato per favorito. Per quanto mi riguarda: complimenti all’organizzazione. A chi non piace…. può sempre iscriversi a una bella maratona tra i palazzi e i grattacieli….anzi a una mezza. Buona serata a tutti, evitando possibilmente di insulare persone che spesso neanche si conoscono”.

A questo parere si aggiunge anche quello di Roberto P., che ieri era alla partenza della gara: “Vorrei dire la mia. Sono uno dei 500 (un po’ incoscienti, è vero) che l’ha fatta. Le condizioni erano pessime ma secondo me l’organizzazione è stata ottima, personalmente ho ritenuto che ad un certo punto non valeva più la pena proseguire e mi sono ritirato. Quindi faccio i complimenti, ovviamente, a quelli che l’hanno finita ma anche a quelli che coscientemente non ce la facevano e si sono ritirati. Credo che anche per questo sport, come per tutti gli altri, valga la regola che devi sapere quando fermarti”.

Una polemica, quella salita intorno alla gara, che però non può (e non deve) mischiarsi con il dolore per la scomparsa di Paolo Ponzo. Adesso è solo il tempo per ricordare un grande campione, in campo e fuori, che non c’è più.

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