Cronaca

Maremontana, morte di Paolo Ponzo. Gli organizzatori: “Siamo vicini alla famiglia”

Ponente. E’ un lutto che si diffonde senza sosta quello per la tragica morte di Paolo Ponzo, ex calciatore poco più che quarantenne, deceduto durante la gara “Maremontana”.

Antonio Ghilino, ideatore della Maremontana, sottolinea il cordoglio: “Siamo qui a esprimere tutto il nostro cordoglio alla famiglia. Paolo è stato un atleta che ha contribuito a far nascere e crescere questa manifestazione. Il suo apporto è stato fondamentale perché conosceva i percorsi, la montagna, era, oltre che un grande calciatore, un atleta appassionato della corsa in montagna. Era molto modesto, non voleva apparire ma era sempre tra i primi in corse dove ci sono dei campioni. Una persona davvero straordinaria. Aveva sempre fretta di tornare dalla moglie e dai bimbi che adorava e di cui parlava sempre”.

Roberto Franchelli, presidente Balla coi Cinghiali, evidenzia: “Siamo vicini alla famiglia di Paolo e lo ricordiamo come amico e come persona con cui abbiamo tracciato parte di questi percorsi e con cui ci si incontrava a correre, scambiandosi un sorriso o una stretta di mano. E’ sempre stato un punto di riferimento per i giovani runners, così come per i ragazzi del Savona Calcio che seguiva da qualche tempo”.

“La tragedia è inimmaginabile, sono addolorato per questo ragazzo e per la sua famiglia – dice Rino Cassanello, assessore allo Sport di Pietra Ligure, città che ha ospitato la Maremontana per circa 10 chilometri, lungo il tragitto sulle alture di Ranzi – Noi non eravamo nell’organizzazione, ma so che i responsabili della competizioni sono persone meticolose e preparate. Purtroppo ad incidere pesantemente è stato il meteo, con pioggia, nevischio e temperature più basse del previsto”.

“Le polemiche e le critiche sono inevitabili – continua Cassanello – Certo, da appassionato di ciclismo ho guardato con favore la decisione presa nel corso della Milano-Sanremo di rinunciare a percorrere il Turchino a causa di condizioni meteo proibitive, ma, da quanto ho saputo, anche alla Maremontana ad un certo punto si è deciso di far percorrere solo il tratto più breve e non quello di 47 chilometri. Non so se sia vero, ma a me è stato detto così. Il percorso ‘pietrese’ era piuttosto facile, i problemi si sono manifestati altrove”.

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