Due malati in casa e a rischio sfratto, Mario Riboldi chiede incontro al commissario Ceccarelli: “Una casa popolare per la mia famiglia”

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Alassio. Ha depositato una lettera firmata presso il Comune di Alassio nella quale smentisce il recente intervento da parte del commissario prefettizio Paolo Ceccarelli sugli aiuti ricevuti dall’amministrazione comunale alassina in merito alla sua difficile situazione economica e familiare. Così Mario Riboldi, che dopo la sua protesta prima davanti alla Prefettura e poi davanti alla Provincia savonese (ricevuto dagli assessori Roberto Schneck e Pietro Santi), non si vuole arrendere e ha chiesto un incontro con il commissario per trovare una soluzione per la sua famiglia, in particolare l’agoniata casa popolare che Riboldi insegue da tanti anni.

“Ho le prove documentali che dal Comune di Alassio non ho mai ricevuto nulla, se non pacchi alimentari…Ma ho bisogno di una casa popolare e loro lo sanno perfettamente…” ha detto. “Anche la proposta di un contributo per pagare un affitto per un’altra casa non è perseguibile in quanto non posso permettermelo…Ed anche di questo il Comune ne è a conoscenza…”.

Mario Riboldi, artigiano originario di Mondovì ma residente ad Alassio, da tempo chiede aiuto per la sua situazione di disagio economico: disoccupato, sotto sfratto, deve accudire la moglie Caterina, costretta su una sedia a rotelle dalla sclerosi multipla, e una figlia sedicenne, alla quale è stata diagnosticata l’epilessia.

Per Mario Riboldi è arrivata anche una risposta da parte della segreteria della Presidenza della Repubblica, che ha scritto di essersi interessata al suo caso delegando ogni azione di aiuto alle istituzioni territoriali. “La mia battaglia prosegue, con la speranza di essere ricevuto dal commissario e vedere assieme una possibile soluzione” ha concluso Riboldi.

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