Savona. La delegazione di Savona e provincia del Comitato Italiano Paralimpico, nell’ambito dei compiti istituzionali riguardanti la rappresentanza territoriale e la diffusione del messaggio sportivo paralimpico, desidera portare avanti anche per quest’anno un nuovo ciclo di incontri con gli alunni delle scuole del comprensorio savonese; in particolare con le scuole superiori.
Il primo incontro di presentazione ha già avuto luogo nella palestra del Liceo scientifico “O. Grassi” e si è svolto, su invito dei rappresentanti degli studenti e del dirigente scolastico, all’interno della prevista assemblea d’istituto tenutasi la mattina di giovedì 28 febbraio.
Oltre a Giuseppe Corso, delegato provinciale, a questo incontro hanno partecipato Simone Giadresco, che in qualità di collaboratore ha tenuto un discorso d’apertura e d’introduzione alla storia dello sport paralimpico, e soprattutto due importanti atleti della provincia quali Massimiliano Tonon (Fitav) e Luca Rembado (Fispes – Tiro a segno).
Era presente anche l’amico del CIP e ballerino Enrico Gazzola che, attraverso il supporto della Federazione Danza ed enti locali, sta cercando di portare avanti il tema della danza artistico-sportiva per diversamente abili in carrozzina e che presto fonderà una associazione-scuola di ballo in quel di Albenga, l’A.S.D. Souldance.
Inoltre è intervenuto, in qualità di rappresentante del patner istituzionale Inail, il dottor Enrico Tommasi, direttore della sede di Savona-Imperia.
L’incontro con i ragazzi è stato molto positivo ed ha rappresentato non solo un momento di educazione allo sport, alla sua storia ed ai suoi valori, ma anche un confronto su temi della vita, dell’integrazione e dell’educazione civica.
Molto sentiti dal giovane pubblico sono stati gli inteventi di Tonon, Rembado e Gazzola sulle proprie esperienze sportive (ma anche di vita) e l’invito del dottor Tommasi a porre la massima attenzione quando si è alla guida di un veicolo.
Il coinvolgimento è stato buono e sono state poste persino alcune “timide” domande, in particolare riguardo al doping e sul tragico caso di Pistorius.
“Speriamo di poter ripetere altre esperienze di confronto con gli studenti – dichiara Giuseppe Corso -. Partendo da questo modello, cercheremo quindi, senza volerci imporre nello svolgimento curriculare dei percorsi di studio, di prendere contatto con i rappresentanti d’istituto e, ovviamente con il placet dei presidi, proporci come alternativa costruttiva alle solite assemblee collegiali degli studenti, che spesso appaiono autoreferenziali e che vengono convocate prive di un autentico scopo didattico formativo autonomamente stabilito dagli studenti stessi”.
“Desidero ringraziare – conclude Corso – in particolare modo gli atleti che si sono volontariamente resi disponibili, non senza qualche disagio logistico o imbarazzo, a partecipare a questa iniziativa e alle altre che riusciremo ad organizzare”.