Ostia. Sabato 23 e domenica 24 marzo al Palafijlkam di Ostia (Roma), si sono svolte le Finali Nazionali del Campionato Italiano Assoluto di kumite, per atleti nati dal 1995 al 1978 (età dal 17° al 35° anno) e il KCS di Savona si è fatto trovare, come sempre, pronto conquistando una meravigliosa medaglia di bronzo con l’inossidabile Raffaella Carlini che a 35 anni è riuscita a concludere in bellezza 20 anni di carriera agonistica.
Gli atleti savonesi partiti per Roma erano quattro: Fabio Ramorino, Federica Delprino, Vallicelli Valentina e Raffaella Carlini. Sabato la giornata non inizia nel migliore dei modi, Fabio perde al primo incontro 3 a 0 per colpa della troppa tensione accumulata nella speranza di strappare finalmente un risultato nella classe regina, ma non viene ripescato e la sua avventura finisce qui. Domenica mattina scendono sul tatami la Carlini, agguerrita e concentrata sull’obiettivo: il podio, ma anche per lei la tensione è tanta e la medaglia dell’anno scorso pesa come un macigno, mentre le compagne più serene fanno un ottimo primo incontro. Federica vince contro un’atleta lombarda e viene fermata nel secondo dalla sarda D’Aguì poi medaglia di bronzo, Valentina sfortunata dal sorteggio incontra subito la calabrese che salirà sul terzo gradino del podio relegando la savonese ad unico combattimento che però da prova di una grande forma ritrovata dopo l’infortunio che l’ha tenuta lontano dai tatami un anno.
La gara di Raffaella Carlini questa volta aveva un sapore particolare. Il regolamento del Karate prevede una limitazione alla vita agonistica di un atleta cui viene impedita la partecipazione alle gare nazionali al superamento del 35esimo anno di età. Per Raffaella (classe 1978) quindi questa è stata la sua ultima partecipazione ad una competizione che per circa vent’anni l’ha vista recitare un ruolo da protagonista di prim’ordine. Il desiderio di confermare ancora una volta il proprio valore era ancora più forte e vivo in quest’ultima proibitiva fatica; per ogni atleta il desiderio di primeggiare è sempre ovviamente la molla che governa ogni suo singolo gesto, e per Raffaella questa volta c’era molto molto di più: lei è sempre stata un’icona del Karate, una delle massime espressioni di questa disciplina a livello nazionale ed internazionale, l’espressione dell’atleta serio, che ha sempre saputo unire alle doti che Madre Natura le ha donato quella determinazione, serietà ed impegno che sono gli ingredienti fondamentali per il successo nella vita di ogni atleta. Uscire dalla scena a 35 anni con una medaglia al collo, conquistata contro atlete di 10/15 anni più giovani è un riconoscimento che la vita non poteva proprio negarle.
Facile intuire come la componente emotiva sia stata quindi quella contro cui ha dovuto principalmente lottare l’atleta savonese nella sua lunghissima domenica agonistica. La gara inizia con un incontro sulla carta abbordabile; l’avversaria, la calabrese D’Ippolito, è di quelle che sono decisamente alla portata della più forte ed esperta Carlini. I fantasmi e le responsabilità entrano sul tappeto insieme alle atlete, regalando al folto pubblico presente sugli spalti un incontro molto contratto, teso all’inverosimile, che regala comunque a Raffaella una vittoria per 5 a 0 al giudizio arbitrale. Le nuvole della tensione non si diradano completamente; così il secondo incontro (contro la juniores romana Sbaffi) vede sicuramente un’azione più dinamica e si conclude con una nuova vittoria al giudizio arbitrale (5 a 0), ed una maggiore consapevolezza. Si spalancano le porte della semifinale, la “gara della vita”, quella che avrebbe portato all’ennesima, ultima finale della carriera. La forte avversaria Giada Menichetti (anche lei romana) classe 1993 riesce ad interpretare la gara in maniera perfetta, esprimendo un Karate spregiudicato ed aggressivo, portandosi su un meritato 1 a 0. Ed a nulla sono valsi gli sforzi finali della Carlini per riportare la gara in parità. Una sconfitta molto pesante, anche perché la finale per la medaglia di bronzo a questo punto rimane l’unica possibilità per il coronamento del “sogno”. La sorte però frappone fra Raffa e il suo obiettivo Giorgia Gargano, giovane campionessa romana, già nel giro della nazionale da un paio d’anni e forte di vari titoli italiani. Ma, come in ogni favola che si rispetti, Raffaella riesce a recuperare forze fisiche e mentali, e a lasciare i fantasmi a bordo tatami, tirando fuori da se stessa una delle più belle gare della propria carriera.
L’atleta romana è stata letteralmente annichilita dalla velocità e dalla tecnica della savonese, che si è così aggiudicata l’agognata medaglia con una netta vittoria. Il palazzetto dello sport di Ostia era tutto in piedi, a tributare all’atleta e alla persona il più sincero e prezioso dei riconoscimenti: una standing ovation spontanea, senza retorica, solo tanta stima e sincera commozione in quel lungo, interminabile applauso.
Applauso cui a fine gare ha voluto unirsi in forma ufficiale la federazione italiana, che, nella persona Presidente Onorario della FIJLKAM Prof. Pellicone, ha interrotto la cerimonia di premiazione delle atlete per chiamare sul palcoscenico del podio Raffaella, dedicandole quel tributo che, probabilmente, vale più delle mille medaglie vinte in carriera. E mentre gli altoparlanti del palazzetto diffondevano le parole dello speaker che parlava di “una vita dedicata allo sport, una vita di sacrifici e successi, un modello di vita e di comportamento per tutte le generazioni presenti e future, un orgoglio per tutti noi aver avuto l’onore di poterla ammirare….”, un applauso incessante ha accompagnato Raffa, la sua medaglia al collo e i suoi bimbi verso l’inizio della sua nuova vita sportiva.
Il futuro di Raffaella Carlini non sarà ovviamente lontano dal Karate; oltre al suo impegno agonistico nelle categorie Master (ad agosto parteciperà ai mondiali di Alba), la sua esperienza verrà da domani messa a disposizione dei mille giovani (e speriamo talenti) che avranno la fortuna di trovarsi sotto le grinfie della futura “maestra Carlini”.
Soddisfatti per il risultato i Maestri Fassio, Quaglia e Zucconi, sperano che questo risultato sia di buon auspicio per i prossimi impegni l’Open d’Italia, l’Open di Toscana e i Campionati Italiani Esordienti